In vacanza meglio portare un avvocato

di Gloria Canestrini

Tempo di vacanze, tempo di partenze. E di arrivi: incontroun’amica ancora scossa dalla sua esperienza di «relax» in Toscana. Mi raccontal’accaduto: con un gruppo di amici (sei persone in tutto) avevano prenotato via internet una casetta in un resort sulla costa tirrenica. Dalle foto pubblicatenel sito del complesso turistico, il luogo era magnifico, e così la piccolastruttura a due piani immersa nelverde, a pochi passi dalla spiaggia. Il prezzo impegnativo pareva giustificato,ai loro occhi, da quel piccolo paradiso dove, tra l’altro, era consentitoportare anche bestiole di piccola taglia. Lei, in effetti, ha un bassotto, dalquale non si separa mai, nemmeno quando va a fare la spesa: figuriamoci, poi,in vacanza. All’arrivo, il gruppetto viene invitato a saldare prontamentel’affitto pattuito per la settimana, detratto, ovviamente, il bonifico giàversato prima della partenza.

Mentre gli amici si sguinzagliano alla scopertadella spiaggetta (qualcuno va diretto al ristorante, come prima verificadell’aspetto gastronomico della vacanza), la mia amica e il bassottoperlustrano, sotto lo sguardo vigile dell’incaricata, l’appartamento assegnatoalla combriccola. Via via che procede il sopralluogo, cadono, uno dopo l’altro, i suoi entusiasmi. L’arredo non corrispondealle foto («abbiamo cambiato i copriletti», si giustifica l’addetta): al postodi armadi e tavolini, ora ci sono strane strutture in tubolare,con funzioniimprecisate. I letti matrimoniali sono, in realtà, letti singoli accostati,talvolta spaiati e di dimensioni diverse. La camera con i letti a castello è,in realtà, un sottoscala: chi starà in quello sopra potrà contare i passi dei «condomini» del piano sovrastante. E, poi: un solo bagno! «Ma non erano due, ibagni?». «No, sono uno per piano, signora», risponde laconica l’incaricata. Ilproblema è che non c’è neppure l’antibagno, e quel gabinetto (perché questo è, dal momento che i minuscoli servizi sono sovrastati da una doccia priva diprotezione) si apre direttamentesulla sala da pranzo! A quel punto, la mia amica chiama rinforzi: glizuzzurelloni accorsi prontamente subiscono una vera doccia fredda. Per quantoaffiatati, gli amici preferirebbero un po’ di privacy, almeno nel bagno:oltretutto, tra la porta delgabinetto e il pavimento c’è una fessura di alcuni centimetri. A quel punto, i pannidei giocosi vacanzieri vengono subito dismessi, e tutti tornano ad essere iseri professionisti che sono.

Mentre l’amico architetto controlla l’impiantoelettrico, totalmente fuori norma (nel famoso bagnetto le prese elettrichegodono dell’acqua della doccia) ciascuno di loro ha modo di mettere alla prova le proprie competenzeprofessionali, per constatare tutti i problemi di quel disgraziato appartamento! Neanche a dirlo, il lavoro maggiore spetta all’amicoavvocato, che subito si fa consegnare copia del contratto stipulato via internet. Il contratto reca la formula del «visto e preso», dove la partelocatrice dichiara di aver preso visionedella struttura e di averla trovata confacente alle proprie esigenze. Lamia amica è avvilitissima: poco prima del sopralluogo iniziale, mentre tuttierano in giro, ha ribadito, con la propria sottoscrizione, quanto già accettatovia mail. E, allora, che fare?

L’avvocato, sfilatesi le pinne e la maschera, ericonquistate le sembianze umane, la rassicura: si è ancora  in tempo per dare l’opportuna disdetta e cercare un’altra sistemazione, conconseguente restituzione della cifra versata. Il contratto, infatti, prevedecorrettamente (almeno questo!) la possibilità di recesso entro le 48 ore, pervizi non immediatamente riscontrabili. «Faremo delle belle foto, a questatopaia», annuncia. «Poi darò comunicazione del recesso. Intanto, che ne dite?Andiamo tutti a pranzo!» Arrivati al caffè, tira fuori il suo palmare e simette alla ricerca di un nuovo alloggio. Niente da fare! Già è difficiletrovare posto per sei, figurarsi per il cane! Come se non bastasse, arriva ildirettore del complesso, annunciando che darà battaglia: quel posto per seipersone più un cane va benissimo! Morale: gli amici si fermano lì,adattandosi alla meglio. In quellasettimana hanno fatto, però, una bella (si fa per dire) scoperta: la spiaggettaè utilizzata anche come attracco di surf e skype surf: magnifici sport, peròpoco conciliabili con la balneazione! Ecco un ottimo motivo, tra gli altri, per chiedere i danni davacanza rovinata, entro i 10 giorni dal rientro. Foto (di gruppo) alla mano.

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