I ragazzi della birra accanto

A che età avete fatto la prima sbornia?

di Leonardo Pontalti

A che età avete fatto la prima sbornia? D'accordo, qualcuno di voi non l'ha ancora mai fatta: una virtuosa minoranza. Dunque, a che età? Ma soprattutto, come? Ve lo chiedo perché pur non sentendomela di chiedere ancora l'ammissione alla categoria dei matusalemme (spero respingerebbero la domanda per mancanza dei requisiti d'età minima), i ragazzini di oggi li vedo fare cose fuori dal (mio) mondo.

Ok, al di là della bontà delle campagne anti-alcol, non c'è nulla di male a concedersi delle prove di resistenza sul campo del fegato (e delle orecchie, e del posteriore, alle ramanzine del giorno dopo) anche prima del 18. Nulla di scandaloso. Il fatto è che ormai la tendenza è vedere questi ragazzotti che anziché testare tutto ciò a casa dell'amico coi genitori in ferie, o in baita a capodanno, si dedicano alla scoperta del grado alcolico per strada.

Si mescolano alla clientela degli altri locali, o agli avventori delle feste campestri, loro, che non possono comprare birre. Si mescolano, e si scolano quello che si portano da casa. Birra quando va bene, cocktail e altri miscugli ben più alti in grado. Lasciano i loro vuoti sul posto e spesso combinano guai, perché un conto è ubriacarsi in baita, ti butti sul letto e te la fai passare. Un conto è farlo al parco, o in centro: e vedi la ragazzina carina, e incroci il coetaneo che ti sta sulle scatole...

E l'alcol non è un compagno troppo raccomandabile. Ingestibili, li ha definiti il gestore di un locale del centro. Sarà che non ci sono più feste in casa? O che non ci sono più le ramanzine di una volta?

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