Elezioni archiviate, ma prima del voto quante fanfaronate

di Fabrizio Franchi

Silvio nostro non ce l'ha fatta, anzi, da Re Mida della politica si ètrasformato in una Medusa della politica: il suo è ormai il baciodella morte. Lo ha esplicitato il candidato a sindaco del Pdl aNapoli, Gianni Lettieri, che due giorni prima del voto diballottaggio ha telefonato a Verdini implorandolo: “Digli di nonvenire a Napoli, ti prego, convincilo!” Macché. Niente. Quello,imperterrito, invece di andare in piazza del Duomo a Milano insieme aLetizia Moratti ha voluto presentarsi a Napoli a cantare “O surdatonnammorato” con Gigi D'Alessio. Un fiasco. I pochi presenti inpiazza lo hanno fischiato a lungo, anche se non si capiva bene sefischiavano di più lui o i gorgheggi di D'Alessio, uno che si èaccorto solo la vigilia del suo concerto a Milano che i leghisti nonamano i napoletani.

Adesso traBerlusconi e Lettieri e tra lui e Moratti voleranno coltelli. Delresto era stato lui stesso – in piena campagna elettorale – adire che i candidati erano sbagliati. In effetti. Lui cosìperfettino, abbronzato, con il lifting, i capelli finti e persino ilcolore catrame pennellato a mano sulla pelata, l'alito fresco dimentina, come poteva amare uno come Lettieri? Uno che Gino Paoli –per errore, va detto – usò come posacenere per la sua sigaretta,gettando con nonchalance il resto di una fumata nei suoi occhi. “Poisi scusò – disse un giorno Lettieri – regalandomi 5 mila lire”.Erano gli anni '60. Buttale via 5 mila lire, ma che umiliazioneessere usato come immondezzaio.

Dopo iballottaggi tante cose lette, viste, ascoltate in campagna elettoralehanno il sapore della beffa, ma anche di quel gusto dolce che mette aposto le cose. Il tempo, si sa, è galantuomo. Come deve esserselagoduta il Matteo Salvini, uno che da quindici anni ci mette la facciaa girare mercati, convincere militanti, prendersi tanto fango e chesi era visto superare da Roberto Castelli quale probabile vicesindacodella Moratti. Salvini, leghista, il più votato del centrodestra –a Milano, mica a Gallarate - superato da uno che a candidato sindacoa Lecco l'anno scorso fece cilecca, sconfitto dal centrosinistra eprendendo anche 700 voti in meno della sua coalizione sui 13 milaraccolti. Eh, ma l'aveva decisa il Bossi la sua candidatura. Lostesso Bossi che predica contro Roma ladrona e poi sistema il figliocrapun – il Trota – in consiglio regionale. Quel Bossi che eratalmente convinto della vittoria, che la chiusura elettorale l'hafatta con un comizio. Ma mica a Milano. In un altro centrofondamentale del Nord: Viadana. Per carità, bel posto. Ci si mangia davvero bene. Mala Lega ha perso anche lì. Anche perché il deputato di quellacittadina, tal Gianni Fava, mica ha voluto candidarsi nel suo paese.No. L'ha fatto nel capoluogo, a Mantova. E ha perso.

Nel deliriodi onnipotenza mettiamoci anche Formentini, l'ex sindaco di Milano,quello che presentava sua moglie come la “first sciura”:“Difficile che Milano vada alla sinistra”. Meno male che eradifficile. E Roberto Calderoli? Quello, con il suo stile disse:“Vince Pisapia? Per carità. Mi tocco le balle. E se succede vado aLourdes a pregare”. Avviso ai naviganti leghisti: non fategli piùtoccare le sue parti intime. Comunque a Lourdes ancora non ci èandato. Promesse da marinaio.

Come quellache fece Clemente Mastella due mesi fa: “Se vince De Magistris misuicido”. Macché, non preparate i necrologi, sono solo le solitepromesse da marinaio o da politico fate voi.

Come quelledi Umberto Bossi, anche lui accompagnato da una ossessionetesticolare: “Se perdiamo Milano mi taglio le balle”. Vabbé,lasciamogliele.

Ma bisognadire che le parti intime, accompagnate dal segno delle corna, se leera toccate anche Silvio Berlusconi a Porta a Porta. Aggiungendo lafamosa frase che chi vota il centrosinistra “è senza cervello”,inciampando nella famosa regola secondo la quale non si deve maiinsultare gli elettori. Infatti lui disse: “Datemi almeno 53 milapreferenze, se no la sinistra mi prepara il funerale”. La sinistranon ha ancora comperato la bara, ma lui di preferenze ne ha presesolo 27 mila.

E Tremonti?Si è presentato a Bologna a dire che uno come Merola con il suocognome napoletano non avrebbe mai vinto in Emilia: sindaco al primocolpo.

Già, capirecosa succede non deve essere una delle cose che riescono meglio allostato maggiore del centrodestra berlusconiano. Ma nemmeno a sinistrac'è chi brilla. Uno che adesso finge di gioire è quel WalterVeltroni che dopo la sconfitta del 2008 ci aveva promesso che se nesarebbe andato in Africa. Chissà, forse c'è stato davvero qualchegiorno, ma a prendere il sole. Nella solita logica masochistica dellasinistra aveva già minacciato Bersani: “Dopo le amministrativefaremo i conti”. Il vecchio piacentino Pierluigi li sta giàfacendo. Forse il ragazzo Veltroni sta pensando di nuovo all'Africa.Anche nell'intellighenzia c'è chi si è defilato dopo il voto.Memorabili le dichiarazioni di Massimo Cacciari che inveiva controPisapia che non aveva capito nulla. Lui sì, che invece aveva capitotutto: “Non si vince con Pisapia – disse ai tempi delle primariedel Pd l'anno scorso – ci vuole Albertini candidato”. Cioè l'exsindaco berlusconiano di Milano che appoggiava Letizia Moratti. E poigiù a insistere: “Il Pd non ha capito nulla”. Mah.... Sta difatto che il filosofo non si è visto tra i commentatori del dopovoto. Mentre si è visto un presunto comico che vorrebbe fare ilpolitico dire che “non ha vinto Pisapippa, ma il sistema”. Ilqualunquismo demagogico sta stufando, ma si sa, in tutte le storiec'è sempre un Grillo parlante che si crede migliore del Pinocchio diturno.

E adesso?Berlusconi ha analizzato la sconfitta elettorale: i candidati eranosbagliati; c'è stata una offensiva mediatica contro di me. Insomma,la colpa non è mai sua. Il signor Medusa sta incappando nel peggioredegli errori: evitare l'autocritica. E il coro dei laudatori che locircondano invece di aprire una vera riflessione gli batte le mani:“Hai ragione Silvio, quanto hai ragione!” Così gli sconfittisono anche scaricati. E che cosa pensate che faranno quandoarriveranno le elezioni nazionali e bisognerà votare per ilCavaliere?

Tra l'altroha perso su un fronte su cui aveva sempre dileggiato ilcentrosinistra: l'ironia. La Rete web è piena di filmati, battute,calembour, su questa campagna elettorale. Al punto che c'è chi stimache sia stata una delle armi vincenti di Pisapia contro LetiziaMoratti, che, come dice il sito Spinoza.it, “è rattristata dallasconfitta. Dovrà tornare a fare la miliardaria qualsiasi”.


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