Città alla ricerca di una identitàperduta oppure già ritrovata

di Vittorio Colombo

 

Nei vari messaggi che, tradizionalmente, si fanno ad inizio anno, alcuni personaggi "titolati" della nostra zona hanno in buona sostanza affermato che una città e il Comune di riferimento (parliamo non solo di Riva, ma anche di Arco,  Ledro, Dro, Nago Torbole, Tenno e Drena, per restare nella nostra comunità di Valle) devono trovare, (o ritrovare)  la loro identità. Lo ha affermato, tra gli altri il senatore ed ex sindaco di Riva Claudio Molinari (Riva deve ritrovare la sua identità).

Concordo pienamente, anche se in passato, quando ho sostenuto questo sono stato accusato di "non costruire", insomma di "criticare per l’aria che tira". Mi fa piacere che siano gli amministratori a sostenere una cosa tanto importante; dovrebbero farlo anche i rappresentanti delle categorie economiche e quanti hanno dei ruoli di qualsiasi tipo essi siano, in questa nostra società.

Che cosa è che cosa vuole essere la Riva del futuro? Città turistica, votata a fiere  congressi, città industriale, o che cos’altro ancora?

L’attuale sindaco Mosaner, in tempi elettorali, ha dato a questa domanda una risposta che ha una sua dignità: la forza di Riva è proprio quella di essere città dalle molte risorse: c’è il turismo, le fiere, l’industria, l’artigianato, la cooperazione. Questo è un paracadute, se c’è crisi in un settore, ci sono altre risorse.

Sul fatto che, come afferma simpaticamente qualcuno, chi scrive queste note "non costruisca", qualcosa va pur detto. Credo che il compito di chi cerca,  in tutta umiltà, di fare informazione e dibattito, sia quello di tenere desti i problemi, di sollecitare le coscienze, di evitare che chi ha responsabilità precise di "fare" concretamente, perché ne ha mezzi e compito istituzionale, passi la mano e imbrogli le carte. In questo blog ci sono sollecitazioni ricorrenti: il bisogno di un collegamento Riva-Rovereto,  rifiuti e Maza,  il cemento che va fermato, il turismo che deve essere competitivo, tanto per fare degli esempi. A ciascuno il proprio ruolo, c’è chi sceglie la politica, o l’imprenditoria, chi ha incarichi, e mezzi per "fare" le cose e  chi il proprio contributo lo dà cercando di sollecitare discussione, idee. Segnalando, chiedendo, rompendo anche le scatole… questo spazio, come è già stato detto, è a disposizione per esprimere idee e parlare di problemi, anche a muso duro, nelle divergenze; limitarsi a insultare è da poveretti.      

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