Il ritornello evergreen «Sto mortorio di città»

Con il 2011 si inizia a fare sul serio. Che anno sarà? L'auspicio è che non sia un anno "vecchio". Vecchio nelle mentalità, nella pigrizia, nel quieto vivere. Ma che sia "giovane", sprintoso, reattivo, aperto, vivo, qualsiasi cosa abbiate in mente di combinare

di Leonardo Pontalti

Ok, ora che l'Epifania tutte le feste s'è portata via (ma almeno quando se le porta via di giovedì, con la domenica in vista, un po' si può ancora respirare), con sto 2011 si inizia a fare sul serio. Che anno sarà? L'auspicio è che non sia un anno "vecchio". Vecchio nelle mentalità, nella pigrizia, nel quieto vivere. Ma che sia "giovane", sprintoso, reattivo, aperto, vivo, qualsiasi cosa abbiate in mente di combinare. Per quel che ci riguarda e riguarda le "competenze" di questo blog - che è un po' blogno, un po' blog e un po' sogno, blogatoio, un po' blog e un po' sfogatoio - non sarebbe male se in questo 2011 a Trento... Vediamo un po'...
Beh, intanto non sarebbe male se gli enti pubblici non continuassero ad affidarsi ai pensionati, per esempio. Spazio ai giovani. Spazio ai meritevoli di opportunità e responsabilità. C'è chi l'ha già fatto, peccato però che a imbastire selezioni quando si ha già un'idea di chi scegliere, si finisce per fare magre figure, soprattutto se quei nomi sono così intuibili che c'è gente che li aveva indovinati (in busta chiusa) da mesi.
Poi... Vediamo, in questo 2011 non sarebbe male se a Trento eventi, raduni e spettacoli - insomma, quello che riunisce una città - potessero tornare nella piazza principale, che tutta Italia ci invidia. O almeno che si parlasse chiaro sui motivi di una piazza Duomo tutta solo per il Nettuno (eppure lui di posti a tavola è sempre pronto ad aggiungerne, mica è tanto egoista) e non ci si nascondesse dietro alla scusa che due moto o due note italiane nel mondo rovinano il pavé: suvvia.
Ancora... Uhm... Non sarebbe male che le pattuglie delle forze dell'ordine potessero sempre più rilevare tassi alcolemici oltre i limiti, se proprio, solo nei sedili posteriori. Bere un po' ogni tanto non ammazza nessuno. Se ti fai scorrazzare da qualcun altro. Non ci vuole tanto, su.
E sempre per rimanere in tema di gradi (alcolici), caro 2011, vedi di non regalarci altri episodi come quelli del locale che ha messo il tetto alle consumazioni. Mica perché bisogna bere senza freni, ma perché non è bello che ciascuno non sappia quando deve o non deve darsi un limite. Insomma, che sia il povero barista a dirti che dopo tre birracce devi fermarti, è triste. A meno che  a casa non ci sia la mamma ad apettarti per rimboccarti le coperte. Ma allora, meglio non andarci, al bar.
E poi, che sia un anno in cui in tanti, tantissimi possano viaggiare, imparare, incontrare, scoprire. Su facebook, magari non solo per "likeare" e divertirsi, ma anche per vedere e capire come va il mondo. E soprattutto dal vivo, girandolo il mondo. Senza che da chi torna si debba più sentire il classico "certo che tornare in sto mortorio di città è dura".
Ecco, se questo ritornello evergreen finirà fuori moda, vuole dire che - comunque sia andato - sarà stato un buon anno, per Trento e i trentini.

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