Ciao 2010, rassegnati:ti metto nel cassetto dei ricordi

di Vittorio Colombo

Ciao 2010, così, alla rinfusa, metto quel che mi passa per le mani e per la mente nel cassetto dei ricordi.

HO SEI PADRI, SON FIGLIO UNICO

Bruciano tutti, sul tempo,  i ledrensi. Nasce al primo minuto del primo gennaio 2001 un infante che di genitori ne ha ben sei ex (in) Comune: si chiama “Comune di Ledro”, ed è figlio Unico: e così si fa la storia della “ridente”, perché si presume sia contenta, Valle.

Infatti il Comune di Ledro mette fine all’epopea storica dei sei campanili.  Fatta la storia ora si fa la cultura della fratellanza. Il grande traghettatore è stato il Giuliano “Boemia” Pellegrini,  fino alle elezioni di aprile, quando primo vero sindaco incoronato, dalle urne, Achille Brigà con il Giuliano messo a fare l’assessore. Questioni anche di nomi. “Pellegrini” sapeva di andar, pellegrinando  come si faceva un tempo, di Comune in Comune, “Brigà” sa di “brigare”, cioè di  prendersi la briga di fare il Comune unico.

HANNO PRESO I VOTI, IL ROSSO E IL MANAGER     

L’evento dell’anno sono state, infatti, le elezioni amministrative. Tenute nel mese di aprile, per qualcuno e visto l’andazzo sempre di più, il più crudele dei mesi.   A Riva basta un sol colpo, Adalberto Mosaner, vince al primo round. Ad Arco, l’elettore, come il postino, bussa sempre due volte, e la spunta Paolo Mattei. Alberto Mosaner è il primo sindaco dichiaratamente di  sinistra della storia cittadina. Ci sono donnette che ci fanno il segno della croce, “comandano i comunisti”, ma Adalberto, per via del ruolo conquistato, ora si vede anche nelle chiese, per le cerimonie. Ma non c’è gara, Claudio Molinari era un’icona, sempre sugli altari.

GRANDI DINASTIE, RE E DELFINI   

Prosegue la tradizione dei figli d’arteo. Papà Dario era vicesindaco quando nel 1992 venne colpito da ictus, un drammatico evento che lo bloccò ad un passo dalla poltrona di sindaco. Quel passo l’ha compiuto oggi il figlio, dunque un predestinato.  Le dinastie rivane meritano un tomo enciclopedico: Claudio Molinari, oggi senatore, è stato per due volte sindaco, è figlio di Egidio, indimenticato sindaco negli anni Sessanta; Paolo Matteotti è stato sindaco, sia pur per un breve interregno sindaco, mentre Pietro è stato vicesindaco; entrambi sono rampolli del grande Mario, commissario nei Cinquanta e sindaco negli Ottanta. Ad Arco  succede un fatto strano. La spunta un manager, uno che non aveva mai fatto politica: arriva Paolo Mattei ed come se Montezemolo andasse in Ferrari alla presidenza del Consiglio. Mattei viene dal vertice delle Cartiere del Garda, chiede ed ottiene carta bianca in Comune; la cosa non funziona in senso inverso e nessun politico arcense va a finire in cartiera, neppure alla bobinatrice. 

SOTTO IL SEGNO DEL PERCOLATO

Il 2010 è l’anno del “Percolato.  Che come parola non è infame, sa di “pergolato, dell’aspro odor dei vini “, poi però vai ad annusare e scopri che è un liquame terrificante, che puzza e inquina. E’ la produzione doc della nostra discarica. La discarica “Ammazza” diventa nell’Arco, ma anche in tutta la Busa, del 2010 una drammatica emergenza. Più volte, in occasioni di diluvi ed effluvi, scatta l’allarme. Scene apocalittiche, con i vigili del fuoco che pompano nelle autocisterne il percolato, che immesso nel Sarca, va dritto nel Garda e diventa il “pergolago”. S si spalancano le finestre dei consigli comunali. Ora si parla di chiuderla definitivamente, la “Maza, ammazza”. E se davvero, si chiuderà dove si andrà ad aprire la nuova discarica della neonata Comunità di Valle?  Ed allora va lanciato un concorso di idee per questo 2011. Tu cittadino parla: “dove la metteresti, se fosse tua, la discarica?”

L’IRLANDESE  SCOMPARSO E’ AL 174?

Poi, una cosa che ha segnato questo 2010, è stato il borsino degli arrivi e delle partenze dei turisti: calano gli irlandesi, crescono i tedeschi, calano gli inglesi, crescono i nanetti nei giardini. Per favore, siamo nel panico, abbiamo bisogno di qualche certezza: è venuto un irlandese in meno? Lo si dica! E se sì, perché?  Ingarda, non sia infingarda, dia i numeri! Ma nel senso buono, scientifico. Poi, oh, attenzione che nel 2011 ad Arco ci saranno i mondiali di arrampicata libera, a Riva, per non essere da meno,  di arrampicata sugli specchi al guinzaglio. Si spera nella rinascita della Spiaggia degli Olivi, ed oggi le cordate rivane vengono richieste anche per il Rock master di Arco. Le città cambiamo, i cementi crescono, capannoni a s. Giorgio e Ceole, lottizzazioni e fabbricati riempiono gli spazi dimenticati liberi e franchi in quel di Riva,  proliferano i parcheggi interrati, e siamo alla sindrome da formicaio; il parcheggio “Terme romane” resiste, come annunciano i cartelli luminosi,  a quota 174 di posti liberi, e c’è sempre qualche turista che ti chiede “E’ aperta la piscina Terme romane?”.  

CON RIMPIANTO E NOSTALGIA

Poi ci sono le persone che se ne sono andate, lasciando rimpianto e tanti ricordi, e non solo nei loro cari,  in gennaio Arnaldo Zanetti già presidente della Virtus basket, quindi Pierino Santorum mitico massaggiatore della Benacense, GGiorgio Domenichelli la storia dell’Arcoporto, in febbraio Bruno Santoni, per tutti Bacon, per anni titolare del ristorante alla cascata del Varone,, in marzo l’Aldo Chiarani, dell’omonima impresa che ricostruì Riva nel dopoguerra, in aprile Lucia Angiolini, Chiozzini, l’anima della pasticceria Susy, in maggio Giancarlo Boschin, albergatore e motore degli amici della musica, il presidente della Rurale Alto Garda e Ledro Marco Modena con il suo coraggio e la sua umanità,  in luglio Fabio Ober Cazzolli, tecnico presso l’oreficeria Marconi e grande passione per la montagna, in agosto Aldo Beltrami, un pioniere del turismo a Torbole, ex vicesindaco e grande appassionato di bici, in settembre Maria Tavernini nata Santoni, 102 anni, una delle nonne di Arco,  in quest’ultimo scorcio dell’anno, ai primi di ottobre Mariangela Morandi, “nonna Angelina” che andava verso le 104 primavere, Carmen Bonora la giovane maestra di Tenno, l’avvocato gentiluomo Malfer, Vittorio Matteotti marinaio e rivano, la generosità di padre Adriano Maronese, l’Ervino Betta, che era la Benacense quando si pronunciava quel nome di società senza l’imbarazzo di oggi, il distributore e l’umorismo quindi Serafino Santoni, il parrucchiere per signora per eccellenza ad Arco,  E ricordiamo con rimpianto le persone scomparse in circostanze drammatiche, Andrea Chiarani in Malesia, Luca Carletto e Matteo Barzoi sul Baldo, Carlo Farina a S. Giacomo, Cindy Iannarelli in India, Claudio Santorum e Giorgio Cretti sui monti del Bleggio, Domenico Matteotti nei pressi di Arco, Arturo Baroni di Tenno, Andrea Piobbici pochi giorni  ad Arco. Ci rendiamo conto che le omissioni sono molte e sono in fondo ingiuste. Per questo chiediamo scusa.
AUGURI, BUON 2011                      

Ciao 2010, buttiamo le cose vecchie dalla finestra, senza rimpianti; il 2011 è il nuovo cammino per cercare promesse di serenità.

 

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