Berlusconi vince con il paradosso: le urne sono più vicine

di Paolo Micheletto

Vince Berlusconi, sia alla Camera che al Senato. Il presidente del Consiglio incassa la fiducia del Parlamento, anche se con numeri da brivido: la sua maggioranza è di tre voti alla Camera.
C’è comunque un clima da “sipario” o da “cambio di stagione”, come titolano i giornali nazionali. Berlusconi è finito nelle mani di alcuni personaggi inaffidabili e pronti a cambiare idea ogni giorno: il contrario della sua idea di politica, basata sulla persona sola a decidere, sul fare “come se” fosse un presidente eletto direttamente dal popolo, sul superamento degli equilibri parlamentari. Se Berlusconi incassa la fiducia ma non vince, Fini perde la sua partita: voleva azzerare Berlusconi ma l’ha rilanciato, voleva sfilare spazio alla Lega ma Bossi è sempre più “centrale”.
Ora cosa accadrà? Di sicuro Berlusconi andrà avanti per un periodo più o meno lungo ma c’è un governo che ogni mattina dovrà fare l’appello dei suoi e tutto fa pensare che a breve prevarrà la voglia della Lega di andare alle urne. Hanno ragione coloro che dicono che questa fiducia di fatto avvicina le urne. E allora Berlusconi ci sarà di nuovo, mentre il resto è tutto da costruire, ad iniziare dai compagni di viaggio dello sconfitto Fini.

comments powered by Disqus