Se il Paese dipendedal mercato dei voti

 

di Paolo Micheletto

DOMENICA 12 DICEMBRE

Un "patto" senza le dimissioni di Berlusconi ma con l'astensione di Futuro e libertà sulla fiducia, una nuova legge elettorale con premio di maggioranza al 40% ed elezione diretta del premier, una nuova stagione di concertazione con le parti sociali: sono alcuni dei punti sui quali stanno discutendo alcuni parlamentari del Pdl e di Fli. Una trattativa che ha avuto subito il via libera di Berlusconi ma che trova invece più "freddo" Fini. Ma in vista del voto di martedì, si fa sempre più strada l'ipotesi che Berlusconi non cadrà. Intanto, infuria la polemica sui parlamentari pronti a cambiare partito, passandro dall'opposizione alla fiducia al governo.

SABATO 11 DICEMBRE

Nessun passo indietro, e verificare in Parlamento la tenuta dell'esecutivo, fiducioso di avere i numeri. Il premier Silvio Berlusconi si prepara al voto di martedì: lunedì il governo si riunirà al Senato per autorizzarlo a porre la fiducia sulle dichiarazioni che il premier fara' prima al Senato e poi alla Camera. Gianfranco Fini intanto è intervenuto sulle trattative per aumentare la maggioranza: "Da adesso comincia il calciomercato"

VENERDÌ 10 DICEMBRE
 
Nessun passo indietro, e verificare in Parlamento la tenuta dell'esecutivo, fiducioso di avere i numeri. Il premier Silvio Berlusconi si prepara al voto di martedì: lunedì il governo si riunirà al Senato per autorizzarlo a porre la fiducia sulle dichiarazioni che il premier fara' prima al Senato e poi alla Camera. Gianfranco Fini intanto è intervenuto sulle trattative per aumentare la maggioranza: "Da adesso comincia il calciomercato"
 
L'INTERVENTO DI MICHELETTO
 
FiniTRENTO - Mancano pochi giorni al voto sul governo Berlusconi alla Camera. Martedì sapremo se l'esecutivo di Re Silvio ha ancora una maggioranza. In un paese normale, maggioranza ed opposizione spiegherebbero notte e dì quali sono i loro programmi, perché bisogna investire su di loro e quali sono i loro programmi. Invece no. In queste ore - e sarà così fino all'ultima ora utile - siamo al mercato dei voti.
Il Pdl cerca di recuperare voto su voto, cercando di conquistare le grazie di ogni parlamentare, a prescindere dalla sua collocazione politica. Insomma, siamo al calciomercato in Parlamento.
Non si sa se fa più tristezza la rincorsa all'acquisto del più sconosciuto dei parlamentari da parte della maggioranza oppure l'atteggiamento ondivago di molti di loro, interessati ad offerte di ogni livello. Nel complesso, un pessimo spettacolo. Qui si gioca il destino del governo in carica e di conseguenza del Paese: pensare che la ripresa dell'economia dipende dai vari Bocchino, Scilipoti, Calearo e Catone non fa certo ben sperare. Vedremo come finirà: meglio la conferma del governo o no? E nel caso di sfiducia, si andrà alle urne? Il dibattito è aperto
 

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