"Natalizi" da indigestionee quando "Sant'Andreavestiva la famea"

di Vittorio Colombo

La fiera di Sant’Andrea non è più quella di una volta? Di sicuro è cambiata, anche se resta per molti aspetti unica. Quest’anno, è opinione comune, c’era meno gente. Ma, almeno così si vocifera, c’è meno gente anche ai mercatini natalizi. Probabilmente siamo all’inflazione, all’indigestione; fiere settimanali dovunque, le casette dei mercatini natalizi sono dappertutto, anche nelle frazioni. E nelle casette c’è il “già visto” ovunque. Tornando a S. Andrea. Si diceva una volta “S. Andrea veste la famea”, ma ora tra ipermercati, pacchi postali, cineserie, e “fuori tutto, si chiude”, la “famea” si veste come e quando vuole, senza bisogno di attendere il 30 novembre, come succedeva fino a  qualche decennio fa.

Noticina a parte: c’è chi se la prende con chi ama ricordare, chi coltiva il gusto della memoria. Legittimo, è il presente che conta e che ci incalza, ma, se posso umilmente dire la mia, avere le radici da qualche parte e tenerle ben salde può essere importante. Per sapere chi siamo, chiamatela se volete “identità”, e per stare, ancorati a qualcosa quando, come oggi, i tempi sono ballerini.

Poi non è memoria acritica, non è vero che una volta tutto era bello e buono. Ne abbiamo passate di tutti i colori, ma tener presente il nostro vissuto, e quello collettivo, bello e brutto che sia, non è una ricchezza? Ribadisco: massimo rispetto per chi non la pensa in questo modo. In linea con quanto si va dicendo in questo mio e nostro luogo di confronto: “battaglia di idee, rispetto assoluto per chi le esprime”.      

Altra questione, il mio amico Marco di Matterello, mi chiede: “Pensi che si arriverà mai ad una soluzione alla viabilità per la "Busa"?

Ripropongo quanto scritto, nel blog sospeso per “eccesso di ribasso” (circolazione di veleni) Collegamento stradale Riva Rovereto. Ho preso in mano un giornale del 1980, assemblea del defunto, pace all’animaccia sua!, Comprensorio: “Priorità per il collegamento Riva-Rovereto: si farà in dieci anni”. Ne sono passati trenta.

Ora Pacher dice: “C’è il progetto, ci vogliono soldi e tempo”. Si parla del 2020, o del 2030. Campa caval che il tunel si apre da solo. Come il Mar Rosso quando c’era Mosè. Poi io posso testimoniare: ciascun amministratore provinciale dice: i tempi sono lunghi, intanto facciamo le carte, poi toccherà a chi verrà dopo di noi scavare. Zitto e scava…

Molte altre cose incalzano, e…

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