Pronostici elettorali, cavallie la sacralità della lettera  

di Vittorio Colombo

 

Visto che c’è latitanza di appelli al voto, forse per virginale ritrosia o forse temendo confronti sanguinolenti, può essere più serenamente sfizioso, ad un passo dal voto di domenica 16 maggio, giocare la carta dei pronostici…

Così, senza voler far torto ai pur lodevoli altri candidati in competizione, come finirà ad Arco la supersfida tra Mattei e Morandini, quella che, in fin dei conti, ha segnato per intensità, motivazioni, questa campagna elettorale? Chi vincerà? Con quali percentuali si chiuderà il primo turno? Sempre che non ci sia un vincitore già al primo turno? E gli altri?

E a Riva tra Mosaner e Modena, con l’incognita Matteotti, e con gli altri che pur vorranno fare la propria parte?

Impossibile, come del resto è già stato sottolineato, non considerare che chi nasce con un cognome che inizia per “M”, sia nei padri che nei figli, ha sempre avuto dalle nostre parti un destino politico, da sindaco, o aspirante sindaco (ricordando peraltro, oltre ai già citati, i vari Molinari, Malossini ecc. ecc. ).

Non si può, poi, non accennare a pronostici che possono far gioire la Valle di Ledro, segnata  dall’irruzione della variabile Tremalzo nella mischia elettorale, quindi il dilemma su  <chi vincerà> a Tenno, Dro e Drena.

Pronostici per un solo centro, quello che si conosce di più, o per più centri o se si è ferrati come cavalli. Con percentuali o anche solo puntando, per restare in tema politico-equestre su un cavallo-candidato sindaco.

Che cosa si vince? Un posto in prima fila in occasione del consiglio comunale di insediamento, o cosa più gratificante, il diritto, non di poco conto, di battersi il petto, non già per pentirsi, ma con orgoglio. Per gridare ai quattro venti (ottanta) <io l’avevo detto!>  

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