Se un giorno, in un rifugio...

Anche pranzare all'apertopuò essere un problema

di Barbara Goio

Una domenica di sole e relax, e la voglia di mangiare tutti insieme all'aperto in un rifugio non lontano dal capoluogo (mi spiace ma non svelerò il nome). Ma è il 25 aprile e si rischia di non trovare nè cibo nè posto: è già accaduto, e la cosa non è carina. Si telefona per avere conferma. "Scusi, c'è posto per mangiare? Potremmo prenotare?" La risposta purtroppo è negativa: "Mi spiace, siamo pieni. E' tutto prenotato"
Ma la zona è bella e, mentre gli altri ripiegano su una pasta in casa, decido di andare comunque da sola a fare una camminata. Mi aspetto parcheggi pieni e rifugio preso d'assalto, ma con grande sorpresa vedo che la splendida terrazza del locale è praticamente vuota. Non riesco a stare zitta e, anche pensando a chi ha rinunciato a malincuore, chiedo ragione della cosa al gestore, il quale mi spiega che in effetti la terrazza è libera e ci si può mangiare, ma che lui ha detto che era tutto pieno riferendosi alla zona interna, perchè la politica del locale è che le prenotazioni si fanno solo per l'interno. Gli spiego che a me, come cliente, non importa molto di come lui distribuisce gli spazi, ma se telefono per sapere se si può mangiare ho solo bisogno di sapere un sì o un no. O, per essere proprio precisi, "sì, ma solo all'aperto".
Morale: non lasciatevi scoraggiare dai ristoratori trentini. Non è che non vi vogliono, semplicemente non capiscono perchè voi ci teniate tanto ad andare da loro. Buon appetito!

comments powered by Disqus