Riva, Arco, Val di Ledronostalgia di correnti    

di Vittorio Colombo

Premessa doverosa: mi sfuggono certe alchimie politiche e la colpa è, dichiaratamente, solo mia.

Detto questo mi viene da considerare perlomeno singolare il risultato delle “primarie” per la nomina del segretario provinciale del Pd, per dovere partito democratico nell'Alto Garda e Ledro.

Si presenta Veronesi, il Renato che è sindaco di Arco. Ebbene a Riva tutti votano Pinter, che è di Rovereto e in Val di Ledro, il grande balzo, tutti votano Nicoletti.

Per Veronesi votano solo quelli di Arco.

Sento già le giuste critiche: e allora? si vota non per area geografica ma perché si sceglie l'uomo, le sue qualità. E siamo d'accordo, se non sorgessero alcuni pensieri...

Il primo: che si tratti di un consigliere provinciale o di un segretario provinciale credo che la rappresentanza territoriale valga sempre qualcosa. Se non altro per appartenenza, per diretta conoscenza dei problemi del posto e perché si deve rendere conto di quel che si fa, ad amici, parenti e concittadini.

Il secondo: se si vota l'uomo pere le sue qualità è mai possibile che i pidì dell'intera Riva, che i pidì del ledrense,  votino l'alternativa a Veronesi in forma plebiscitaria? La pensano tutti allo stesso modo? Evidentemente c'è una scelta: c'è una direttiva superiore, si discute, e si va nella tal direzione. Poi gioca anche, è vero, riferimento alla segreteria nazionale.

Ma altri pensierini, vista la cosa da fuori, non possono non sorgere.

Non era stato stipulato un patto lungimirante, al “Creaz”, o Cretaccio, e poi in altre sedi ed occasioni, tra Molinari e Veronesi? Un patto di mutuo sostegno tra Riva ed Arco, in vista del famoso polo urbano, la futura città unificata Riva-Arco, un po' la mia Rivarcoland insomma? Valeva solo sul piano amministrativo, mentre il politica tutti avanti per la propria strada. Anche se si è nello stesso partito.

Il risultato delle primarie ci dice che nel Pd a Riva c'è una corrente, ad Arco ce n'è un'altra, in Val di Ledro un'altra ancora. Alla faccia della Dc di una volta, madre di molti dei nostri protagonisti!

Ma, malignando, qualcuno arriva a dire che si tratta della classica restituzione del pan per focaccia; insomma a Riva si erano alterati di brutto quando da Arco non erano arrivato voti per Adalberto Mosaner, il vicesindaco di Riva che si era candidato alle provinciali.

Tutto questo succede a un passo dalle elezioni comunali della prossima primavera. E val la pena di ricordare che, tanto a Riva quanto ad Arco, la vecchia cara Margherita si è spaccata e il Pd si trova di fronte il fratello separato, l'Upt di Dellai, senza contare il fatto che ci sono consigliere che non si sono schierati. Sono in  attesa... E allora dove e come li mettiamo i candidati sindaci, e le alleanze, e il centrosinistra, e Dellai, e il Pd e l'Upt, e quelli di Riva e quelli di Arco, e quelli della Valle di Ledro che devono anche farsi il loro comune unico?

Ma chi non è laureato in scienze politiche, non ha fatto la scuola di partito, non  ha frequentato segreterie o canoniche, non ha portato borse e borsette, non è consapevole militante, non ha ... insomma, tutti gli altri, la casalinga di Voghera e quella di Campi, o di Padaro, o chi ora scrive in stato colpevolmente confusionale queste note, che diavolo ne capiscono (ne capiamo..) di tutto ciò?

D’accordo, non è sia una questione planetaria, di quelle che ti cambiano la vita, ma si può sapere che sta succedendo?    

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