Mugugni e carta bianca

di Vittorio Colombo

  

Un po' di tempo fa si parlava dell’òra e del balinòt, intesi come venti che soffiavano sull’Alto Garda, un po’ da sud e un po’ da nord, per par condicio naturale.

Da un bel po’ di tempo soffia anche un altro vento, quello dell’ineluttabilità. Non ha direzioni precise, non si sa  quale sia la sua origine, né sia sia Eolo o qualcun altro nume a ispirarlo, e poi “spirarlo” in giro.

Il fatto è che di fronte ad accadimenti che un tempo avrebbero sollevato fiere proteste e mobilitazioni di vario genere, ora ci si ripara alzando le mura, ahinoi poco efficienti, del mugugno.

Così appaiono voci nel deserto quelle sollevate in questi giorni da consiglieri comunali rivani. Vuoi di opposizione, vuoi di maggioranza, o presunta tale.

Il consigliere Carlo Modena ha sollevato forti e giustificati dubbi sulla variante al piano di fabbrica che porterà ad edificare un centinaio di appartamenti a S. Alessandro a nord della chiesa dei SS Pietro e Paolo (martiri anche da supplizi da colate di cemento), e un grande residence nell’area del Masetto (ex spaghetti Haus). Trattasi, si dice, per S. Alessandro, di atto riparatorio nei confronti della Cartiera che chiede al Comune risarcimenti adeguati, con il conforto della sentenza del Consiglio di Stato,  per i danni subiti nel passato.

Trattasi, si dice per via Masetto, di atto riparatorio nei confronti dei proprietari del terreno che hanno visto crollare il suo valore a seguito della costruzione della centrale di teleriscaldamento, creatura del connubio Ags e Cartiera.

Sono comunque sempre cose che, in qualche modo, riguardano la Cartiera che, va precisato, non è ente benefico ma azienda che facendo quadrare conti e bilanci, denuncia abissali errori di amministratori passati e tiene tutti sulla corda  per quel che riguarda il futuro occupazionale. La crisi colpisce anche la carta ma la Cartiera, anche nei confronti del Comune, gioca come meglio ritiene aziendalisticamente corretto le proprie “carte”. E aspira, da multinazionale attenta al business, ad avere carta bianca.

Provate a sentite un po’ che cosa si dice in giro su queste questioni…. la gente, su tutto ciò, mugugna. Non capisce, non ne ha gli strumenti e non tutti devono essere per forza addetti ai lavori o economisti, e, dunque, mugugna. Mastica amaro e ritiene quanto sta succedendo inesorabilmente ineluttabile. Insomma, così è se vi pare e anche se non vi pare.

Poi c’è il consigliere verde Pier Giorgio Zambotti  che, dà voce ad altri mugugni: quelli che riguardano il collegamento con Rovereto, il futuro del polo fieristico, della colonia Miralago, della variante ovest. Mauto Ottobre, già consigliere automista arcense,  oggi unico consigliere provinciale dell’Alto Garda, zona da questo punto di vista disastrata, ha detto che di lavorare per unificare Arco con Riva non se ne parla neppure, è da blasfemi,  perché Arco diventerebbe una periferia di Riva. La gente non capisce, noi non capiamo, qualcuno ha carta bianca, tutti gli altri mugugnano.
E sono mugugni, in fondo patetici, dispersi come sono dall’òra, dal balinòt e oggi più che mai dal vento della rassegnazione.

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