Il limitatore di velocità per frenare le stragi

L'introduzione sulle auto del limitatore di velocità merita di essere evidenziata e sostenuta. Spesso, però, le soluzioni più semplici e intuitive sono anche quelle più ostacolate, perché non si vuole che siano realizzate (arrecano fastidio ad alcuni). Eppure dovrebbe diventare una battaglia politica, di chi siede in Parlamento, ma anche di tutti noi cittadini. Perché l'eccesso di velocità - e ne sappiamo qualcosa noi nei giornali, che quotidianamente ci vediamo costretti a registrare i decessi - costituisce una vera minaccia per i nostri giovani

di Pierangelo Giovanetti

Il problema per il quale scrivo, riguarda il tema degli incidenti stradali causati dall'eccessiva velocità. Premetto che sono un ispettore capo della polizia di Stato in pensione da qualche mese. Buona parte dei miei 35 anni di servizio, li ho trascorsi nella polizia stradale e purtroppo ho avuto modo di rilevare diversi incidenti stradali dovuti all'eccessiva velocità. Tragedie che mi hanno lasciato il segno perché il più delle volte dovute solo alla voglia di correre. Troppe volte ho visto quel famoso tachimetro con la lancetta ferma sui 180 kmh e oltre. Sono meravigliato e indignato quando telegiornali e giornali raccontano queste tragedie dando le colpe alla velocità, all'abuso di sostanze alcoliche e alle droghe, chiedendo di conseguenza leggi e controlli più severi. Tutto vero, tutto bene, ma perché nessuno parla di come fare in modo semplice a diminuire la velocità? Non penso di aver scoperto io il limitatore di velocità. In Italia e in gran parte dell' Europa il limite massimo di velocità è fissato in 130 kmh. Allora a che serve fare bolidi che vanno ben oltre; bolidi che inquinano, che consumano? Dov' è tutta la decantata voglia di risparmio energetico, di minor inquinamento, di sicurezza? Forse non se ne parla perché non si vuole danneggiare l'industria automobilistica o non si riuscirebbe più a far cassa con gli autovelox e allora se una o più vite umane valgono meno, stiamo zitti. Sappiamo tutti che con una medio piccola cilindrata si possono raggiungere facilmente i famosi «130», inquinando meno e vista la tecnologia, senza rinunciare alla sicurezza che questi mezzi anche se piccoli hanno. Allora perché non obbligare le case automobilistiche ad applicare per legge il limitatore di velocità alle auto? Poi, per non ledere il libero mercato dei «ricchi» pazienza, si possono accettare anche le grosse cilindrate ma sempre obbligate all'utilizzo del limitatore di velocità. Le case automobilistiche possono sempre mantenere viva e ben in vista la differenza tra chi acquista l'auto di lusso, magari con maniglie d'oro e interni in non so che e chi invece compra la solita utilitaria ma, non potranno più fare la differenza con la velocità di punta, causa principale dei paurosi incidenti. Insomma rinunciando a qualcosa di pericoloso si può creare più sicurezza e sicuramente risparmiare tante vite.  Ferdinando Giua  La velocità è, insieme all'alcol e alla noncuranza del codice stradale, tra le cause principali degli incidenti. Se il giro di vite introdotto nei confronti di chi guida dopo aver assunto alcolici, ha già dato risultati importanti (come pure la perdita dei punti per chi non rispetta le regole di circolazione), sul fronte velocità molto resta ancora da fare. Più che introdurre autovelox e salatissime multe, però, varrebbe la pena tener presente il suggerimento di chi, in prima persona, si è occupato per una vita di incidenti stradali, come ispettore capo della Polizia stradale. Per questo credo che la Sua indicazione, caro Ferdinando Giua, di introdurre sulle auto il limitatore di velocità, meriti di essere evidenziata e sostenuta. Spesso, però, le soluzioni più semplici e intuitive sono anche quelle più ostacolate, perché non si vuole che siano realizzate (arrecano fastidio ad alcuni). Eppure dovrebbe diventare una battaglia politica, di chi siede in Parlamento, ma anche di tutti noi cittadini. Perché l'eccesso di velocità - e ne sappiamo qualcosa noi nei giornali, che quotidianamente ci vediamo costretti a registrare i decessi - costituisce una vera minaccia per i nostri giovani. Sono più di 6.000 l'anno i morti sulle strade in Italia, ed oltre 15.000 i feriti gravi. Quanto a lungo dobbiamo tollerare questa carneficina, senza porre dei freni per contenerla?  p.giovanetti@ladige.it

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