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Centrodestra diviso sulle elezioni in Veneto, Tajani lancia Tosi possibile candidato presidente

Dopo lo stop parlamentare al tentativo della Lega di ottenere l'abolizione del divieto di terzo mandato (utile a Zaia), il ministro degli esteri non nasconde le ambizioni forziste ma precisa: "Ne discuteremo con gli alleati". Ma il partito principale, FdI, potrebbe esigere un proprio nome e i rumors indicano il parlamentare bellunese De Carlo

VERONA. "In Veneto abbiamo un leader regionale che può essere candidato alla presidenza della Regione, mi riferisco a Flavio Tosi". Lo ha detto oggi a Verona il ministro degli esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine di LetExpo.

"Vedremo, ne parleremo - ha aggiunto Tajani - ci metteremo attorno ad un tavolo. Noi abbiamo le nostre carte da giocare, con grande rispetto degli alleati. Ma il rispetto che noi abbiamo nei confronti degli altri, deve essere lo stesso rispetto riservato a noi".

"In Veneto - ha proseguito Tajani - sappiamo cosa dobbiamo fare, abbiamo un partito forte. In questa regione abbiamo superato il periodo di crisi che purtroppo è durato qualche tempo. Ora abbiamo una rete organizzativa molto efficiente, abbiamo svolto congressi provinciali che dal basso hanno fatto crescere la classe dirigente", ha concluso.

In Veneto in queste settimane sale di tono lo scontro nella Lega, cresce il malcontento pe rla linea di impronta sovranista del leader Matteo Salvini, che trova scarsi riscontri elettorali. Aumentano le pressioni per un ritorno alla Lega territoriale, autonomista e federalista.

Il vero problema della Lega "è la leadership di Salvini che non raccoglie alcun tipo di consenso. Ma le figure importanti che dovevano mettersi in prima fila non lo hanno mai fatto e fra queste Luca Zaia che dice sempre di essere un governativo, un amministratore", ha ribadito giusto oggi, 15 marzo, l'europarlamentare Gian Antonio Da Re, di recente espulso dalla Lega, a causa delle espressioni verbali usate nei confronti del segretario federale.

"Vorrei ricordare a Zaia - ha aggiunto Da Re - che è stata la politica a metterlo a fare il governatore del Veneto, grazie alle sue capacità, e grazie alla sua visione"

Nei giorni scorsi Da Re aveva indicato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, come "la persona giusta" da collocare al vertice del partito: "Quando le cose vanno male, finisce che c'è sempre qualcuno che prende in mano la situazione. Ad un certo punto occorre scendere in trincea e combattere per il proprio partito".

Per quanto riguarda Fratelli d'Italia, dati i nuovi rapporti numerici, il partito vorrà probabilmente rivendicare il candidato presidente alle regionali del prossimo anno. Respinto in Parlamento per due volte il tentativo leghista di portare da due a tre il tetto ai mandati regionali (e per Zaia però sarebbe il quarto perché ne fece uno prima dell'entrata in vigore delle norme attuali).

Sul nome di un possibile candidato di FdI per la guida della Regione circolano molte voci, fra le più insistenti quella che indica il parlamentare bellunese Luca De Carlo, ex sindaco di Calalzo di Cadore e oggi coordinatore regionale di Fratelli d'Italia. Altri osservatori, tuttavia, prevedono che a molti non sia gradita la figura di un montanaro proveniente da una piccola provincia alpina da 200 mila abitantie e dunque ritengono  che alla fine la spunterà un candidato espressione di territori più popolosi di pianura, in questa regione da cinque milioni di residenti.

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