Italia / Maltempo

Nevicate in Piemonte, blackout elettrici e telefonici nelle vallate

In montagna strade chiuse per il rischio di valanghe e nell'intera regione c'è l'allerta gialla per rischio di frane e allagamenti

TORINO. Blackout elettrici e di telefonia nelle vallate piemontesi e strade chiuse per il rischio di grandi valanghe. L'ondata di maltempo, con neve dai 1.000 metri in su, si è intensificata dalla scorsa notte in Piemonte. Sono state chiuse le prime strade in montagna.

Il provvedimento - informa la Regione - per il momento riguarda la provinciale per Ceresole Reale (Torino), verso il Gran Paradiso. In paese sono caduti 60 centimetri di neve in poche ore; nelle vallate del Canavese sono state sospese le messe domenicali. Sempre in provincia di Torino è stata chiusa in alcuni tratti, per la caduta di alberi sovraccarichi di neve, la provinciale 32 che da Viù porta a Usseglio, nelle valli di Lanzo.

Nel Torinese sono interrotte alcune linee elettriche nelle valli di Lanzo, Orco e Soana; black-out anche a Perosa Argentina (in valle Chisone), nel Verbano-Cusio-Ossola e nelle provincie di Vercelli e Cuneo. E' interrotta la telefonia fissa e mobile nelle valli di Lanzo. La sala operativa della Protezione civile regionale è aperta dalle 8 di questa mattina.

In tutto il Piemonte c'è allerta gialla per rischio di frane e allagamenti.

In provincia di Alessandria sono stati chiusi il ponte sull'Erro sulla strada provinciale 225 a Melazzo, le provinciali 61 e 63 per l'esondazione del rio Granetta, il ponte OltreOrba a Capriata d'Orba, i guadi sui torrenti Erro e Lemme. Per gli spostamenti sulle strade la Regione Piemonte consiglia di consultare www.muoversiinpiemonte.it.

"Troppe reti telefoniche e dell'energia sono vecchie e necessitano di investimenti per interrarle". Lo affermano Marco Bussone e Roberto Colombero, presidente nazionale e piemontese di Uncem nella giornata di emergenza per le interruzioni causate dalle nevicate nelle vallate alpine del Piemonte e in Valle d'Aosta. "Nel 2009, dopo le grandi nevicate, - ricorda Bussone - Uncem aveva denunciato i gestori delle reti telefoniche e dell'energia per interruzione di pubblico servizio. Da allora i progressi tecnologici ci sono stati e le modalità di intervento in emergenza, in particolare di E-Distrizione, sono notevolmente cambiati. Centinaia di uomini e donne di Enel oggi sono al lavoro per i ripristini, le segnalazioni dei sindaci sono tutte state prese in carico con grande prontezza. Ma i danni alle comunità sono troppi. Troppe reti sono ancora vecchie e necessitano di investimenti per interrarle.

Su questo troppo mutismo e troppe orecchie chiuse nella Politica. - proseguono Bussone e Colombero - Abbiamo più volte ripetuto ai Governi e ai Parlamenti che occorre trovare formule per 'compensare' le comunità locali. Ovvero, i contratti di servizio delle Regioni e dello Stato con i concessionari e i gestori delle infrastrutture devono avere premialità per le aree montane. Chiediamo interventi seri, fatti anche con risorse maggiori per le infrastrutture".

Da Uncem, infine un appello: "non si vada in montagna nei prossimi giorni. I rischi sono troppi - affermano Bussone e Colombero- Vedere ciaspolatori soccorsi e altri che si avventurano è assurdo e grave. Per andare a vedere la neve, per andare in montagna, c'è tempo". (ANSA)

comments powered by Disqus