Parisi nell'Accademia delle Scienze dei Paesi in via di sviluppo

Il Nobel: nel Sud del mondo 'la scienza è strumento di crescita

TRIESTE

(ANSA) - TRIESTE, 31 OTT - Il fisico Giorgio Parisi, vincitore del premio Nobel per la fisica nel 2021, è stato eletto membro dell'Accademia mondiale delle scienze per il progresso scientifico dei paesi in via di sviluppo, la Twas. Parisi è stato fondamentale nel lancio del programma di scambio fra la Twas, la Sissa e l'Accademia dei Lincei, che offre opportunità di formazione e visite di cooperazione in laboratori situati a Trieste a giovani scienziati dei 'Paesi meno sviluppati' identificati dalle Nazioni Unite. "La Twas è una forza trainante per lo sviluppo di capacità scientifiche nel Sud del mondo e sono onorato di farne parte," ha detto Parisi. "La scienza nei Paesi in via di sviluppo può e deve essere strumento di crescita economica e sociale. La Twas ha dimostrato con i fatti come l'Italia, con le sue istituzioni scientifiche di livello mondiale, può giocare un ruolo chiave nel supportare lo sviluppo sostenibile a livello globale," ha aggiunto. Lanciato nel 2020, il programma di scambio Twas-Sissa-Lincei ha dato la possibilità a 14 scienziate e 16 scienziati, selezionati fra oltre 220 domande, di specializzarsi in uno degli istituti che hanno sede a Trieste fra Sissa, Icgeb, Ogs, Infn, Iom-Cnr, Università di Trieste e Università di Udine. Le ricercatrici e i ricercatori, di età compresa fra i 32 e i 35 anni, provengono da 14 Paesi di Asia e Africa e i loro ambiti di ricerca includono chimica del suolo, biotecnologie vegetali, analisi matematica. La Twas è stata fondata nel 1983 da scienziati di Paesi in via di sviluppo, sotto la guida di Abdus Salam, fisico pakistano e premio Nobel, convinti che scienza e ingegneria possono aiutare a combattere fame, malattie e povertà. Parisi è uno dei 47 nuovi membri dell' Accademia, la cui nomina sarà effettiva dal primo gennaio 2024 e con i quali il numero complessivo dei membri della Twas supera i 1.400. (ANSA).

comments powered by Disqus