Economia / Il caso

Spagna primatista: a giugno l'inflazione scende all'1,9%

Giù i prezzi di elettricità, generi alimentari e carburanti. Nella finanziaria 2023, il governo di sinistra ha introdotto riduzioni fiscali per i redditi medio-basse di cittadini e imprese, finanziate grazie a una tassa extra sugli ultraricchi, chi guadagna oltre tre milioni di euro l'anno

MADRID. Calo dell'inflazione in Spagna, che a giugno è scesa all'1,9%, il tasso più basso da aprile 2021, all'epoca era al'1,3%: lo indica il dato flash pubblicato dall'Istituto Nazionale di Statistica (Ine). Rispetto a maggio, il calo è di 1,3 punti.

A influire su questo calo la riduzione dei prezzi di carburanti, elettricità e generi alimentari.

Secondo l'indice armonizzato dei prezzi al consumo, il tasso d'inflazione di giugno è invece dell'1,6%.

Il dato dell'inflazione è stato accolto con grandissima soddisfazione dalla ministra per l'Economia e la Transizione digitale del governo di sinistra guidato da Pedro Sanchez, Nadia Calvino: "La Spagna è la prima grande economia della zona euro a ridurre l'inflazione sotto il 2%. È stata ridotta di quasi 9 punti in meno di un anno, Il tasso dell'1,9% a giugno è il più basso da aprile 2021. L'inflazione di base continua a scendere e si attesta al 5,9%".

L'anno scorso Il governo di sinistra spagnolo guidato ha annunciato un nuovo pacchetto di misure fiscali per attutire l'elevata inflazione: le principali novità sono agevolazioni che permetteranno di pagare meno tasse al "50% dei lavoratori" e per piccole e medie imprese, mentre, dall'altro lato, sarà introdotta un'imposta straordinaria per "grandi fortune".

In dettaglio, Madrid punta a esigere meno Irpef su stipendi dei lavoratori dipendenti e fatturati degli autonomi con "redditi medio-bassi" e importi ridotti sull'imposta delle società per le aziende con maggiori difficoltà di liquidità.

Dall'altro lato, il governo punta a compensare questi sconti fiscali con maggiori tributi sui redditi di capitale e un'imposta temporanea, valida per il 2023 e il 2024, per ricavare 1,5 miliardi di euro tassando i redditi netti a partire dai 3 milioni di euro: si tratta di un tributo che interesserà circa 23.000 contribuenti nel Paese, ovvero lo 0,1% della popolazione.

L'annuncio del pacchetto, una proposta formulata dal Partito Socialista e Unidas Podemos nel quadro di un più ampio negoziato sulla legge di bilancio 2023, è arrivata in un momento in cui anche varie regioni hanno annunciato nuove misure fiscali: provvedimenti che cambiano a seconda del colore politico delle amministrazioni in carica.

"La nostra non è una riduzione generalizzata delle tasse", ha detto in conferenza stampa la ministra Montero, "bensì un aiuto per i più vulnerabili".

Nel marzo scorso, i partiti del governo hanno raggiunto un accordo sulla seconda parte di una riforma del sistema pensionistico, considerata uno dei principali paletti fissati da Bruxelles per continuare a elargire a Madrid i fondi del programma Next Generation Eu. Una prima parte della riforma delle pensioni, che comprendeva una clausola di vincolo tra gli importi elargiti e l'evoluzione dell'inflazione, è stata approvata dal Parlamento a fine 2021.

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