Russia / Lo scontro

Wagner sfida il Cremlino, occupata Rostov: "La guerra civile è iniziata". I servizi segreti: colpo di Stato

Il leader della milizia privata, Prigozhin, attacca i vertici militari del Cremlino. Putin va in tv: "I traditori come lui saranno puniti". Situazione di altissima tensione, i leader internazionali in allerta

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ROMA. "La guerra civile è ufficialmente iniziata". Lo scrive su Telegram uno dei canali legati al gruppo militare Wagner, diffondendo le immagini di un elicottero russo che sarebbe stato abbattuto a Voronezh dai mercenari di Prigozhin dopo che quest'ultimo li aveva attaccati.

"Uno dei convogli del gruppo Wagner è stato attaccato nella regione di Voronezh. Anche l'aviazione sta lavorando. La guerra civile è ufficialmente iniziata" scrivono su Telegram.

Il leader della milizia privata Wagner, Yevgeny Prigozhin,  sfida Mosca e ne attacca i vertici militari, annunciando di controllare la città russa di Rostov e promettendo di marciare su Mosca con i suoi 25mila uomini pronti a morire, se il ministro della Difesa Shoigu non accetterà di incontrarlo. 

Il capo dei mercenari della Wagner accusa i capi della Difesa russa, ministro Shoigu in testa, di avere ordinato un attacco contro i suoi uomini e marcia su Rostov e Mosca.

"Non è un colpo di Stato, ma una marcia della giustizia", "e andremo fino in fondo" assicura, ignorando gli appelli a fermarsi.

Alle 6.30 annuncia di trovarsi al quartiere generale di Rostov e di avere il controllo di alcuni siti tra cui un aeroporto. La procura russa apre un procedimento per 'ribellione armata' e a Mosca e Rostov girano veicoli militari e si rafforzano le misure di sicurezza. Putin è 'costantemente informato'. Biden anche, e consulta gli alleati. Nella notte attacco russo in varie città dell'Ucraina: a Kiev colpito un grattacielo: almeno due morti e otto feriti.

Il presidente russo Putin parla alla nazione: "Ci hanno pugnalato alle spalle, ma difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento, e i responsabili saranno puniti. non si ripeteranno gli eventi del 1917".  Prigozhin replica: "Si sbaglia, io non sono un traditore, basta con la corruzione e la menzogna".

Il generale dell'esercito Vladimir Alekseev, primo vice capo del Gru - l'intelligence militare russa - definisce gli attacchi del capo di Wagner Prigozhin "un colpo di Stato", "una pugnalata alle spalle del Paese e del presidente", riporta Ria Novosti. "Solo il presidente - dice il generale rivolgendosi ai Wagner - può nominare il più alto personale di comando delle forze armate e tu stai cercando di invadere il suo potere. Questo è un colpo di stato".

Le "strutture critiche" di Mosca sono state poste sotto protezione rafforzata e le misure di sicurezza nella capitale sono state aumentate: lo riporta la Tass, citando una fonte delle forze dell'ordine. "Le misure di sicurezza a Mosca sono state rafforzate; tutte le strutture critiche, le sedi del governo e le infrastrutture di trasporto sono state messi sotto protezione rafforzata", ha detto la fonte. Secondo la fonte, le unità speciali della Guardia nazionale russa sono state messe in piena allerta.

Il sindaco della capitale russa ha annunciato che si stanno adottando misure "antiterrorismo" dopo che il capo del gruppo mercenario Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato ufficialmente guerra ai vertici militari del Paese. "In relazione alle informazioni che giungono a Mosca, si stanno adottando misure antiterrorismo con l'obiettivo di rafforzare la sicurezza", ha detto Sergei Sobyanin sui social media.

"Ho seguito il dibattito con un occhio ai notiziari, il gruppo Wagner avanza rapidamente verso Mosca senza incontrare sostanziale resistenza, una dinamica pazzesca, un'altra sfida per la situazione politica e di sicurezza in Russia. Dobbiamo pensare a cosa succederà alle migliaia di testate nucleari, un'altra fonte di instabilità. Dobbiamo essere molto attenti e spero che le istituzioni europee, la Nato, e tutti noi non stiano solo qui a guardare, ma consolidino gli sforzi per garantire la nostra sicurezza", ha detto il presidente della Bulgaria Rumen Radev, iniziando il suo intervento all'Europa Forum Wachau, in Bassa Austria.

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