Italia / Il caso

Terza notte in ospedale per Berlusconi, il medico personale Zangrillo è arrivato in reparto

L'ex premier rimane in terapia intensiva al San Raffaele e la sua situazione resta grave ma stabile

MILANO. È arrivato stamattina, 8 aprile, l San Raffaele il medico personale di Silvio Berlusconi e primario della terapia intensiva, Alberto Zangrillo.

Il professore ha raggiunto l'ospedale intorno alle 8.30 ed è sceso nei reparti senza rilasciare dichiarazioni. Si resta in attesa di capire se verrà rilasciato un bollettino medico sulle condizioni di salute dell'ex premier nel corso della giornata.

Ieri i medici hanno spiegato che il leader di Forza Italia rimane in terapia intensiva e la sua situazione resta stabile, sia pure nella gravità delle condizioni generali, con un leggero miglioramento della situazione per quanto riguarda l'infezione polmonare.

Sempre ieri, durante una telefonata al direttore de Il Giornale, Augusto Minzolini, è stato lo stesso Berlusconi a rassicurare tutti: «È dura ma ce la farò anche questa volta». Per poi aggiungere: «Sono riuscito anche in situazioni difficili e delicate, a ritirarmi su».

Ma l'attenzione dei medici rimane sempre alta in particolare sull'infezione all'apparato respiratorio.

Un quadro «complesso» a causa di vari fattori e con un rischio di complicanze. Per gli specialisti, la situazione clinica di Silvio Berlusconi è caratterizzata da vari elementi ed è per questo importante il trattamento in una struttura altamente specializzata, con la disponibilità di terapie innovative.

Il quadro clinico di Berlusconi è «complesso per vari fattori: la patologia in atto, le altre patologie presenti ed il fattore età, e questo espone al rischio di complicanze», afferma Claudio Cerchione, ematologo all'Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori Irccs Dino Amadori e presidente di Soho - Italy (Society of Hematologic Oncology Italy).

In patologie di questo tipo si può incorrere in una «prima eventualità - afferma - rappresentata dal rischio di una complicanza infettiva in un organismo già compromesso. Un'altra è che la malattia da cronica si trasformi in acuta: questo accade quando si determina una iperproliferazione delle cellule tumorali che, al tempo stesso, invadendo il midollo osseo, impedisce la normale produzione di altre cellule cruciali. Si tratta di globuli rossi, la cui carenza porta anemia e astenia profonda; globuli bianchi e neutrofili, in mancanza dei quali aumenta il rischio infettivo; piastrine, la cui mancanza determina un rischio emorragico».

Oggi sono possibili terapie innovative sperimentali che possono consentire cure più mirate.

Nel caso di Berlusconi, «il miglioramento riferito può essere effetto delle terapie di supporto che vengono generalmente impiegate in questi casi, come eritropoietina, antibiotici ed eventuali trasfusioni».

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