Formula Uno / Il caso

Michael Schumacher tradito da un amico: ha tentato di vendere foto esclusive alla stampa

Il "Mirror" aveva avanzato nel 2020 sospetti simili, ma nei giorni scorsi è emersa una reale indagine della Procura di Offenburg nei confronti di una persona cara al leggendario pilota: si era recata nella villa di Gland nel 2016 e, di nascosto, aveva scattato delle fotografie offrendo ai media più di un milione di euro

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OFFENBURG. Durante i nove anni trascorsi da quel terribile incidente sugli sci che quel 29 dicembre 2013 allontanò Michael Schumacher dall’amata Formula Uno, da allora sono poche le informazioni che conosciamo sul suo stato di salute. Il 3 gennaio, il leggendario pilota ha compiuto 54 anni, giorno in cui la Ferrari aveva espresso la sua vicinanza con un pensiero pubblicato via Twitter: «con te per il tuo compleanno, oggi e tutti i giorni». 

Il lungo e comprensibile riserbo sulle sue condizioni dal maledetto incidente sulle nevi francesi di Meribel avrebbe potuto rompersi come un bicchiere di vetro se i principali media europei avessero accettato di acquistare scatti inediti del campione automobilistico, realizzati di nascosto nella sua villa di Gland da un caro amico di famiglia. 

Nei giorni scorsi è giunta conferma all'attenzione dell'opinione pubblica che nel 2016, a tre anni da Meribel, un amico aveva immortalato Michael Schumacher degente a letto, allo scopo di venderle in esclusiva alla stampa per più di un milione di euro. Da quanto si apprende, la Procura di Offenburg aveva aperto e in seguito sospeso un indagine dopo la denucia della moglie di Michael Schumacher, Corinna, definendo l’autore del gesto una persona «presumibilmente all’epoca caro amico del pilota».

Gli scatti non sono mai stati resi pubblici e, secondo quanto affermato dai pubblici ministeri e riportato in queste ore (fine gennaio 2023) dai principali media italiani ed europei, nessuna testata avrebbe accettato l’esclusiva delle fotografie né pagato la somma richiesta dall’uomo. 

Nel 2020, il tabloid "Mirror" aveva raccontato una vicenda simile, avvenuta nel 2019, sempre nella casa dell'ex pilota in Svizzera. Non si esclude che la soffiata giunta all'epoca a "Mirror" riguardasse il medesimo accaduto registrato dalla Procura di Offenburg nel 2016. 

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