La tragedia / MIlano

Bimba morta dopo essere rimasta 6 giorni da sola: la mamma si fingeva una psicologa infantile

La donna Alessia Pifferi, lo scorso anno aveva mentito sulla morte della madre per Covid. Per il pubblico ministero «non ha avuto scrupoli»

LA CRONACA Lascia la bimba di 16 mesi a casa da sola per 6 giorni: la trova morta

MILANO. Alessia Pifferi «diceva di essere una psicologa infantile e di saperci fare con i bambini» quando era a Leffe, il paese della provincia di Bergamo dove vive l'attuale compagno e dove lei è andata la scorsa settimana lasciando a casa da sola la figlia di 16 mesi, che è morta di stenti. Lo riporta l'Eco di Bergamo.

A Leffe, in casa, il 29 gennaio 2021 è nata Diana, una gravidanza, diceva Alessia, di cui non si era accorta fino all'ultimo. E spesso, raccontano nel paese, si vedeva in giro con il passeggino. Lo scorso anno aveva detto, mentendo, che la madre era morta di Covid.

«Mi aveva detto che doveva andare in gita con il compagno - ha riferito al quotidiano una negoziante - e che la figlia gliel'avrebbe tenuta la mamma, ma che poi era saltato tutto perché la madre si era ammalata di Covid e, alla fine, era pure morta. Devo andare in Calabria per i funerali, aveva raccontato».

Nel paese, che ha 4.300 abitanti, è grande lo sconcerto. «Non so cosa dire, non sappiamo niente di preciso, abbiamo solo sentito anche noi quello che è accaduto» ha commentato il fratello dell'attuale compagno di Alessia, un elettricista di 58 anni, sentito dagli inquirenti. A lui la donna aveva detto che la bambina era al mare con la sorella.

La donna ora si trova in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato per aver lasciato per più di 6 giorni a casa da sola la figlia di un anno e mezzo, «per portare avanti le sue relazioni e divertirsi non ha avuto scrupoli nel lasciare la piccola nell'abitazione ben sapendo che poteva morire di stenti». E' per questo motivo che il pm di Milano Francesco De Tommasi ha contestato, assieme a quella della premeditazione, anche l'aggravante dei futili motivi.

Quello della donna, secondo gli inquirenti, è stato un comportamento non dettato da una situazione di degrado o di tossicodipendenza, ma pare da una volontà, emersa in modo intermittente anche nell'interrogatorio, di far finta di non aver mai dato alla luce quella bambina, che sarebbe stata il frutto di una relazione clandestina.

Tra l'altro, tra le esigenze cautelari contestate c'è il pericolo di reiterazione del reato, perché la donna è ritenuta una persona pericolosa.

La piccola è stata trovata morta dalla mamma al suo rientro a casa dopo sei giorni. Nel lettino – dove era stata lasciata –  è stato trovato un biberon. Pare non fosse la prima volta che la bambina veniva lasciata in casa da sola.

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