Guerra / Il punto

Putin: per il momento sì ai pagamenti del gas in euro. Draghi al telefono con il Cremlino: ora stop alle bombe

Il presidente russo, che oggi ha avuto colloqui con il premier italiano e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, fa intendere che potrà slittare l'annunciato ultimatum a fine marzo per il passaggio al saldo soltanto in rubli. Dal governo italiano nuovo appello al numero uno del Cremlino per un cessate il fuoco immediato e l'intensificazione degli sforzi nei negoziati di pace

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ROMA. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto al cancelliere tedesco Olaf Scholz che si potrà continuare per il momento a pagare il gas in euro. Lo riferisce in una nota il governo di Berlino.

Nel pomeriggio di oggi si è tenuto anche l'atteso colloquio tra il presidente del consiglio Mario Draghi e Putin: è durato circa un'ora. 

Al centro c'è stato l'andamento del negoziato tra la Russia e l'Ucraina e i suoi ultimi sviluppi.

Il presidente Draghi ha sottolineato l'importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale.

Il presidente del consiglio ha ribadito la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia.

Nella telefonata, Putin ha riferito sugli sviluppi dei negoziati di ieri a Istanbul tra le delegazioni di Mosca e Kiev e appunto sullo stato della richiesta di Mosca in rubli il pagamento per le forniture di gas.

L'ultimatum per passare dai pagamentin in euro o dollari ai rubli sembra dunque sospeso e anche in aprile i paesi compratori, come l'Italia o la Germania, potrenno proseguire nelel valute previste dai contratti già sottoscritti.

Secondo quanto riferisce la Casa Bianca, oggi è intercorsa anche una telefonata  tra il presidente americano Joe Biden e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. 

La Russia considera i risultati dei colloqui russo-ucraini a Istanbul sullo status neutrale e non nucleare dell'Ucraina come un significativo progresso, ha detto il ministro degli esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass.

Un portavoce del ministero delladifesa ucraino ha detto che non c'è nessun ritiro dei russi su vasta scala nelle aree di Kiev e Chernihiv ma solo movimenti limitati. 

"Il nemico ha ritirato le unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle", ha reso noto Oleksandr Motuzyanyk, aggiungendo che "l'assedio di Chernihiv continua, come missili e colpi di artiglieria lanciati dalle forze russe".

Per la giornata di oggi, 30 marzo, intanto, sono stati concordati tre corridoi umanitari in Ucraina, tutti nel Sud del Paese.

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