Giustizia / Cariche

La trentina Daria de Pretis vicepresidente della Corte Costituzionale, nominata dal nuovo presidente Giuliano Amato

Ex Rettore dell'Università di Trento, nell’Alta Corte dal 2014, fu chiamata dall’allora presidente della Repubblica Napolitano. Un segnale al femminile, per l’ex ministro che ha messo la parità di genere come problema urgente da risolvere in Italia

ROMA. La giudice costituzionale e giurista trentina Daria De Pretis è stata nominata vicepresidente della Corte Costituzionale.

La nomina è stata il primo atto del nuovo presidente Giuliano Amato.

Assieme a lei sono stati nominati vicepresidenti anche i giudici Silvana Sciarra e Nicolò Zanon.

Originaria di Cles, 66 anni, de Pretis è stata nominata giudice costituzionale nel 2014 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dopo essersi laureata a Bologna in giurisprudenza, è stata ricercatrice, professore associato e poi professore ordinario di diritto amministrativo presso l’università di Trento, di cui dal 2013 è stata Rettore.

È stata direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali delle Università di Trento e di Verona e tra i fondatori dell’Italian Journal of Public Law, la prima rivista giuridica italiana interamente in inglese. I suoi studi sono incentrati, fra l’altro, su diritto pubblico, diritto amministrativo italiano, comparato e dell'Unione Europea, diritto dei contratti e diritto delle autonomie territoriali.

Nel 2017 è stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Giuliano Amato era stato nominato questa mattina, con l’unanimità dei voti, e la sua nomina è stata salutata da tutti i partiti con grande soddisfazione.

Torinese, 83 anni, professore emerito di diritto pubblico comparato, più volte ministro, Amato ha all'attivo due mandati da presidente del Consiglio nel 1992-1993 e nel 2000-2001.

Nominato da Giorgio Napolitano il 12 settembre 2013, è il giudice costituzionale con maggiore anzianità, rimarrà in carica circa 8 mesi prima del termine del suo mandato di nove anni.

Conflitti sui valori, dalla famiglia alle questioni di genere, quanta sicurezza e quanta libertà: "questi sono i conflitti più impegnativi da comporre", "la Costituzione dice molto", ma "non dice quale soluzione" trovare "ed è qui che la collaborazione tra Corte e parlamento diventa essenziale" ha detto il presidente della Consulta nel suo primo intervento.

Dal cognome della madre e del padre, dall'ergastolo ostativo al suicidio assistito, la Corte indica una soluzione possibile, ha ricordato, "ma saremmo molto più contenti se le soluzioni arrivassero dal parlamento". ha detto, dopo aver prestato giuramento, dinanzi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella;

Contestualmente è stato nominato il Giudice della Corte Costituzionale, Filippo Patroni Griffi , eletto dal Consiglio di Stato il 15 dicembre 2021.

Erano presenti alla cerimonia il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, i Giudici costituzionali in carica, i Giudici emeriti della stessa Corte ed altre Autorità dello Stato.

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