Frosinone / Prigione

Detenuto spara in carcere: pistola arrivata con un drone

Shock nel carcere di Frosinone. La ministra Cartabia: fare subito chiarezza

FROSINONE. Il capo del Dap, Dipartimento di amministrazione penitenziaria è andato oggi, lunedì 20 settembre su richiesta della ministra dell'Interno Cartabia, nel carcere di Frosinone, dove un detenuto ha sparato con una pistola ricevuta probabilmente con un drone. Una vicenda che i sindacati della polizia penitenziaria, che l'hanno resa nota, definiscono "gravissima e incredibile". Il detenuto è stato trasferito in un altro penitenziario.

I fatti si sarebbero verificati, ricostruisce Donato Capece, segretario generale del Sappe, nel pomeriggio di domenica, quando "un detenuto napoletano di 28 anni, ristretto in Alta Sicurezza per reati connessi alla criminalità organizzata - camorra -, una volta autorizzato ad uscire dalla cella per fare la doccia ha puntato una pistola in faccia al poliziotto penitenziario e si è fatto consegnare le chiavi delle altre celle altrimenti lo avrebbe ammazzato.


Poi ha raggiunto le celle di altri detenuti (napoletani e albanesi), che nei giorni scorsi lo avevano minacciato e picchiato, e, dopo avere tentato inutilmente di aprirle, ha sparato all'interno tre colpi di pistola". Secondo Capece, nessuno è stato colpito, ma altre fonti penitenziarie riferiscono di alcuni detenuti leggermente feriti.

In ogni caso, dopo gli spari "il detenuto, che possedeva illegalmente anche un telefono cellulare - continua il sindacalista del Sappe - ha chiamato il suo avvocato che lo ha convinto a consegnare la pistola al personale di Polizia Penitenziaria prontamente accorso. Cosa che ha fatto, non prima di ingoiare la sim card del telefonino. Assurdo e incredibile".

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