Esteri / Il caso

«Sparite le carte del trasferimento di Chico Forti in Italia», ma la Farnesina smentisce

Il giornale Libero, oggi in edicola, lancia l’accusa e mette nel mirino Di Maio (con immediata nota di Salvini). Ma il ministero smentisce: «Nessuna carta smarrita, ma la procedura è complessa e richiede tempo»
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TRENTO. Ha tutti i contorni del giallo, ma anche della macchinazione politica, la vicenda che nelle ultime ore riguarda la sorte di Chico Forti, che dovrebbe essere trasferito dalla Florida ad un carcere italiano. Da mesi infatti il ministro degli Esteri Di Maio ha annunciato l’ok del governatore della Florida. Ma nessuno sa quando il trasferimento avverrà.

Oggi in edicola il quotidiano “Libero” ha fatto uscire un lungo articolo in cui sostiene che le «carte» per il trasferimento di Forti «non si trovano più».

Come ha scritto  Alessandro Dell'Orto nel numero in edicola, sono «sparite le carte che avrebbero dovuto far rientrare in Italia il manager», condannato all’ergastolo in Usa per l'omicidio di Dale Pike, il 15 febbraio 1998 a Miami. Secondo il giornalista, le autorità americane hanno effettivamente inviato quei documenti, «ma non si è più saputo nulla. Risultato: Forti è ancora in carcere negli Usa, senza possibilità alcuna di uscire, nemmeno per motivi di salute».

Un assist politico con i baffi: «"In tanti seguiamo da anni, con passione e preoccupazione, la sorte di Chico Forti - è la immediata nota ufficiale di Salvini, segretario della Lega ed ex ministro degli Interni nel governo Conte 1 -: doveva da tempo essere trasferito dagli Stati Uniti all'Italia, ma i mesi passano e non sembrano esserci novità».

L’articolo ha però avuto una secca smentita della Farnesina, in cui si afferma che «non risulta alcuno “smarrimento” di documentazione». Nella nota in cui la Farnesina smentisce problematiche legate a presunti documenti andati smarriti, viene inoltre precisato che «quella relativa al trasferimento in Italia del signor Forti è una procedura complessa che vede coinvolte diverse amministrazioni degli Stati Uniti, in particolare lo Stato della Florida e il Dipartimento della Giustizia federale degli Stati Uniti».

Sul fronte italiano, prosegue, il ministro della Giustizia italiano starebbe seguendo il trasferimento in prima persona. «In particolare il ministro Di Maio ne ha discusso più volte con il segretario di Stato, Antony Blinken», precisa la nota, che conclude: «lo Stato della Florida ha di recente trasferito il signor Forti in un penitenziario utilizzato per i detenuti in attesa di trasferimento», confermando in tal senso come le pratiche «stiano proseguendo normalmente».

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