Energia / Il caso

Legge sulle concessioni idroelettriche, a rischio impugnazione del Governo

La ministro Mariastella Gelmini, al Festival dell’Economia, a colloquio con Fugatti e Tonina: la nuova normativa trentina rischia la Corte Costituzionale (e sarebbe la seconda volta)

di Luisa Patruno

TRENTO. Prima di partecipare all'appuntamento con il Festival dell'Economia, la ministra agli Affari regionali, Mariastella Gelmini, è stata ricevuta nel suo ufficio dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, per parlare in particolare della nuova legge provinciale sulle concessioni idroelettriche per le medie e piccole centrali approvata ad aprile, che rischia di essere impugnata dal Governo. Sarebbe la seconda volta visto che già era stata impugnata la legge approvata ad ottobre sulle concessioni per le grandi derivazioni.

«Da Roma - spiega infatti il governatore - ci sono state fatte delle osservazioni e nei prossimi giorni andremo a dare dei chiarimenti». La Provincia spera dunque che non si arrivi a un contenzioso davanti alla Corte costituzionale su questa materia, posto che proprio sabato il presidente Fugatti ha detto pubblicamente che con il governo Draghi rispetto al precedente si è drasticamente ridotto il numero delle leggi impugnate.

All'incontro con la ministra Gelmini c'erano anche il vicepresidente e assessore all'ambiente ed energia, Mario Tonina, il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti; Valeria Placidi, dirigente generale del Dipartimento Affari e relazioni istituzionali; e Roberto Andreatta, dirigente generale del Dipartimento territorio, ambiente, energia e cooperazione.

Nel comunicato della Provincia si informa che «nel colloquio col ministro, si è accennato al tema delle grandi centrali idroelettriche, mettendo l'accento sul fatto che la scadenza è oggi al 2023, con la richiesta di allinearla al 2024 quando andranno a gara le altre grandi concessioni in Italia».«Abbiamo consegnato un dossier - precisa Tonina - ci auguriamo che venga preso in considerazione e che si apra il confronto anche con il ministro Cingolani, visto che la materia è di sua competenza. Ci sono stati fatti rilievi sia sulle norme sulle grandi derivazioni, che avevamo corretto con la nuova legge, sia sulle piccole. vedremo». Il problema è sempre il conflitto di competenza che sul tema energia è sempre in agguato.

Nell'incontro con Gelmini si è parlato anche delle questioni relative alla norma di attuazione sugli orari dei negozi, e delle impugnative relative alla legge sugli appalti. Il presidente Fugatti ha poi sottoposto al ministro la questione relativa al Piano nazionale di ripartenza e resilienza che prevede l'impiego sul territorio italiano di circa 200 miliardi di euro provenienti dalla Ue. «Abbiamo chiesto - spiega il presidente Fugatti - di poter aver voce in capitolo sui progetti che interesseranno il nostro territorio». Gelmini ha detto che si farà garante del fatto che le Regioni possano di fatto intervenire nel processo decisionale in accordo con lo Stato sugli investimenti del Pnrr che le riguardano. Il presidente Fugatti ha infine ricordato la partita finanziaria ancora aperta che riguarda i gettiti arretrati che la Provincia autonoma attende dallo Stato. Per ora nel Decreto sostegni bis sono stati inseriti 60 milioni di euro, ma la quota di spettanza della Provincia di Trento ammonta a molto di più (1 miliardo di euro circa).

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