Pandemia / Italia

Oggi altri 460 morti e 23.696 nuovi contagi. Aumentano ancora le terapie intensive, ma non gli altri reparti

Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 349.472 test e il tasso di positività è del 6,8% (ieri era al 5,8%). La fondazione Gimbe: dopo quattro settimane si inverte il trend dei nuovi casi settimanali, primi segnali di miglioramento

ROMA - Sono 23.696 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 21.267.

Sono invece 460 le vittime in un giorno (lo stesso numero di ieri). 

Sono 349.472 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri i test erano stati 363.767. Il tasso di positività è del 6,8% (ieri era al 5,8%), in aumento dell'1%.

Sono 3.620 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 32 più di ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 260.

Ieri erano stati 300. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.424 persone, con un inedito calo di 14 unità nelle ultime 24 ore, dopo molti giorni di forte aumento.

Indicazioni di primi segnali di possibile attenuazione arrivano dal nuovo monitoraggio delle fondazione Gimbe. 

"Grazie alle restrizioni - si legge - nel pieno della terza ondata di Covid-19 si intravedono i primi segnali di miglioramento: dopo quattro settimane consecutive si inverte il trend dei nuovi casi settimanali e si riduce l'incremento percentuale dei nuovi casi".

Nella settimana 17-23 marzo, rispetto alla precedente, i nuovi contagi sono stati 150.033 rispetto ai 157.677, pari al -4,8%. Ma sale il peso su reparti e terapie intensive e "in 10 Regioni l'incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita".

"È evidente la netta correlazione - dichiara Nino Cartabellotta, presidente Gimbe - tra variazione dei nuovi casi e il colore delle Regioni di 3 settimane fa". Infatti, nella maggior parte delle Regioni che erano in zona rossa o arancione o avevano comunque attuato rigorose restrizioni mirate, la variazione percentuale dei nuovi casi è in riduzione: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Molise, P.A. Bolzano, P.A. Trento, Umbria. Viceversa. Lo stesso dato è in aumento in Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d'Aosta e Veneto, che 3 settimane fa erano in area gialla o bianca. Continua a crescere però il peso sulle strutture sanitarie: a livello settimanale, aumentano le persone in isolamento domiciliare (528.680 rispetto a 506.761, pari a +4,3%), i ricoveri con sintomi (28.428 rispetto a 26.098, +8,9%) e le terapie intensive (3.546 rispetto a 3.256, +8,9%), mentre calano i decessi (2.327 a fronte dei 2.522, -7,7%).

    "Nonostante la lieve flessione della curva dei contagi - commenta Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari Gimbe - peggiora la situazione sul versante ospedaliero, anche perché la terza ondata è partita da un 'altopiano' molto elevato di posti letto occupati". Infatti, "le soglie di allerta di occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid in area medica e in terapia intensiva sono superate rispettivamente in 10 e 12 Regioni". 

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