Arno Kompatscher va avanti dall'11 maggio aperture di barbieri, bar e ristoranti

L’Alto Adige tira dritto e nella fase 2 va per la sua strada. La giunta provinciale ha approvato il disegno di legge che anticipa la tabella di marcia del premier Conte: dall’entrata in vigore della legge, presumibilmente dall’8 maggio, possono riaprire le attività commerciali e le attività produttive nei settori industria e artigianato. Dall’11 maggio possono riaprire le attività inerenti ai servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri ed estetisti e anche i servizi di ristorazione e i bar. Dalla stessa data si spalancheranno anche le porte di musei e biblioteche. Il 25 maggio potranno riaprire le strutture ricettive turistiche presenti e gli impianti a fune. Il Trentino invece, per il momento, non prevede una legge provinciale.

«Siamo fiduciosi di poter arrivare a queste aperture differenziate. Da parte nostra non c’è la volontà di andare ad uno scontro con il governo», ha fatto sapere il governatore Maurizio Fugatti.

«Nessuna fuga in avanti e nessun tipo di strappo istituzionale», si è affrettato a ribadire il governatore altoatesino, Arno Kompatscher. «In determinate parti la nostra legge sarà addirittura ancora più restrittiva del dpcm a livello nazionale mentre per altre parti abbiamo pensato di poter già partire prima con qualche attività». Nella conferenza stampa dopo la seduta della giunta il vice presidente della Provincia Giuliano Vettorato della Lega ha sottolineato che «la fase 1 ci ha insegnato l’importanza di tenere le distanze e di portare la mascherina». «Per un certo periodo dovremo convivere con il virus. Convivere significa però anche vivere. In Alto Adige non ci sarà nessun liberi tutti», ha sottolineato Vettorato.
Il settore turistico è di grande importanza in Alto Adige.

Con l’apertura degli alberghi il 25 maggio, Bolzano sorpassa addirittura l’Austria che l’ha prevista solo per il 29 maggio.
Per entrambi i mercati i turisti tedeschi, che (salvo seconde ondate di contagio) sognano già le vacanze tra le amate montagne, costituiscono la parte del leone.
Kompatscher non si illude, «in una prima fase certamente si tratterà solo di un turismo locale», 100% altoatesino. «Siamo stati i primi e soprattutto gli unici ad aver chiuso tutti gli alberghi e ora siamo i primi a riaprirli», ha aggiunto il presidente della Provincia autonoma che si è detto convinto che «presto saremo tutti nuovamente allineati, visto l’apertura di Conte (sulla gestione regionale, ndr) dopo il 18 maggio. Penso che questa apertura non ci sarebbe stata senza la nostra iniziativa. Siamo stati gli apripista».

In Alto Adige la ripresa - secondo l’autore del disegno di legge - dovrà essere «condizionata all’osservanza rigorosa e responsabile delle misure fino alla cessazione totale dello stato di emergenza dichiarato». Il testo si sofferma a lungo sui comportamenti da tenere a livello sociale e sul posto di lavoro.

«Confidiamo nella collaborazione di tutti i cittadini, perché per la progressiva ripresa delle attività è necessaria una grande disciplina. Dovremo infatti imparare a convivere con il coronavirus», ha aggiunto Kompatscher. Ci si potrà quindi spostare liberamente sul territorio provinciale, senza autocertificazione, rispettando il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento sociale di almeno un metro e usando dispositivi di protezione.

Con la fine del lockdown una sfida è rappresentata dall’introduzione di misure per la conciliabilità tra lavoro e famiglia. «A questo riguardo sosterremo il più possibile le imprese e le famiglie, ma una soluzione che vada bene a tutti non sarà facile da trovare», ha spiegato il governatore.

(ANSA - servizio di Stephen Wallisch)

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