«Alla lotta contro l'epidemia i miliardi per gli armamenti»

L'appello di Alex Zanotelli e di un un gruppo di intellettuali

Almeno di fronte a una grave emergenza sanitaria i governi facciano un passo indietro dalle logiche militari e dirottino sulla lotta all'epidemia di coronavirus e alle sue conseguenze le ingenti risorse destinate ogni anno agli armamenti. Lo scrivono in un appello il noto missionario trentino padre Alex Zanotelli (foto), il giornalista Raffaele Crocco (direttore dell'Atlante delle guerre e dei conflitti), Beatrice Taddei (referente dell'associazione 46° Parallelo), Massimiliano Pilati (presidente del Forum terentino per la pace) e Francesco Pugliese, scrittore e studioso della nonviolenza.

«Non dobbiamo tacere. In questo momento come mai è giusto e doveroso chiedere al nostro governo di tagliare subito le spese per armamenti e destinare quanto risparmiato ai bisogni della sanità e a quelli di chi dovesse perdere il lavoro. Si tratta di somme ingenti. E molto cresciute in questi ultimi anni mentre si tagliavano le spese per la sanità. Nel 2018 la spesa militare italiana è stata di 25 miliardi di euro, pari all'1,45 del Pil, in aumento rispetto al 2017 del 4%. Ma sono cifre pazzesche in tutto il mondo, vedi i dati sul sito del Sipri di Stoccolma. Quella destinata ai soli armamenti nel 2018 è stata di 5,7 miliardi, aumentata di ben l'88% nelle ultime tre legislature», scrivono i firmatari. Nel lungo documento ricordano, fra l'altro, i progetti italiani per nuove navi da guerra e una portaerei, nonché carri armati, elicotteri da attacco, aerei da guerra Typhoon e i tristemente celebri caccia F-35

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