Oms: ora l'epicentro dell'epidemia è in Europa: fate come l'Italia All'estero nuove misure (lente)

Sono oltre 5.000 le vittime del coronavirus in tutto il mondo, secondo il bilancio aggiornato reso noto oggi dalla France Presse. E l'Oms ha certificato oggi che l'Europa è il nuovo epicentro della pandemia. Non solo. 

È "impossibile" dire quando avverrà picco della pandemia da coronavirus. 

Ogni Paese che guarda l'esperienza di altri Paesi alle prese con epidemie importanti e pensa che "a noi non succederà" sta commettendo un errore mortale. Può succedere a chiunque", ha detto il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus durante il briefing dell'agenzia Onu sull'emergenza coronavirus. In varie occasioni il dirigente dell'Organizzazione mondiale della sanità ha esortato gli altri Paesi europei a seguire l'esempio dell'Itlia in fatotdi misure per contenere la diffusione dei contagi.

"Il nostro messaggio ai Paesi - ha aggiunto - continua ad essere che è necessario adottare un approccio globale. Non bastano i test da soli. Non basta tracciare i casi. Non bastano le quarantene e tenere le distanze tra le persone. Fate tutto questo".

La Cina ha annunciato un bollettino da coronavirus relativo alla giornata di ieri con nuovi minimi assoluti: appena 8 nuovi casi registrati e 7 decessi, che portano il totale a 3.176.

L’Asia dunque ha superato il momento più difficile, ora è l’Europa il nuovo epicentro della pandemia di coronavirus. A certificarlo è l’Organizzazione mondiale della Sanità e il Vecchio Continente si precipita a chiudere scuole, negozi e monumenti, a disporre quarantene, a blindare confini e a vietare riunioni e assembramenti. Seguendo passo dopo passo le misure draconiane adottate nei giorni scorsi dall’Italia, capofila al tempo stesso del contagio e della risposta occidentale all’infezione.

D’altronde i dati non fanno che confermare come gli altri stiano affrontando lo stesso nostro destino, con appena qualche giorno di ritardo rispetto a quanto accaduto qui. La Spagna si è ritrovata nel giro di una settimana a superare i 4.300 contagi e 121 morti, la Francia 3.660 (800 più di ieri e in tutto 79 decessi e 154 persone int erapia intensiva), la Germania 3.300 casi.

na progressione esponenziale che ha spinto la maggior parte delle capitali a prendere contromisure drastiche. Anche perché per il momento - spiegano all’Oms - è impossibile prevedere quando avverrà il picco della pandemia e per l’agenzia delle Nazioni Unite soltanto un approccio aggressivo come quello adottato dai Paesi asiatici può frenare i contagi.

E dunque ecco asili, scuole e università chiusi in sempre più Paesi: finora sono Austria, Bulgaria, Danimarca, Grecia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Turchia e Ucraina ad avere adottato la misura. E dalla prossima settimana alunni e studenti rimarranno a casa anche in Belgio, Croazia, Francia, Portogallo, Spagna e Svizzera e nella maggior parte delle regioni tedesche.
La Repubblica Ceca, la Danimarca, la Slovacchia, l’Ucraina e la Polonia hanno chiuso i loro confini a tutti gli stranieri.

L'Austria segue il modello italiano e chiude scuole e negozi. Resteranno aperti solo alimentari, farmacie, banche, poste e pochi altro esercizi commerciali essenziali. Da lunedì ristoranti e bar dovranno chiudere alle ore 15. Il cancelliere Sebastian Kurz ha rivolto un appello ai datori di lavori di consentire lo smart working. L'Austria ha anche annunciato la chiusura di 47 valichi minori con l'Italia. Restano aperti il Brennero, passo Resia, Prato alla Drava e Tarvisio.  Il governo austriaco ha individuato due zone rosse: la valle Paznaun e il noto centro sciistico St. Anton. Negli ospedali divieto di visite, ad eccezione dei reparti di pediatria e cure palliative.

Anche se al Brennero una soluzione «sembra vicina», secondo la Commissione europea, ritornata nuovamente a criticare ogni misura che blocchi la libera circolazione delle merci nel mercato unico.

Parole inascoltate evidentemente in Slovenia: dopo avere istituito misure di controllo sanitario al confine, Lubiana ha da ultimo bloccato l’accesso agli automezzi oltre le 3,5 tonnellate, generando code chilometriche in entrata dall’Italia e suscitando l’ira del governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga, che ha bollato come «scorrette» queste «iniziative unilaterali».

Anche la Germania ha rafforzato i controlli al confine francese. In Spagna, che ha dichiarato lo stato di allerta, quattro zone della Catalogna sono state messe in quarantena, così come due comuni nella regione austriaca del Tirolo.

Ma l’elenco delle misure che gli Stati prendono ora dopo ora è talmente lungo che diventa sempre più difficile tenere il conto: Parigi ha chiuso Louvre e Tour Eiffel, l’Austria e la Bulgaria i negozi non essenziali, il Belgio i locali e i ristoranti, così come Berlino. In Slovacchia tutti gli aeroporti internazionali sono chiusi.

Ulteriore stretta dunque anche in Francia. Dopo le misure illustrate ieri sera dal presidente Emmanuel Macron nel discorso ai connazionali in tv in cui annunciava in aprticolare la chiusura di scuole e università da lunedì, il premier Edouard Philippe ha annunciato oggi il divieto di tutti i raduni di oltre cento persone sull’insieme del territorio della Francia.

La Tour Eiffel, il monumento simbolo della Francia, resterà chiusa da oggi e «fino a nuovo ordine» a causa del coronavirus: è quanto annuncia la Sete, la società che gestisce il monumento parigino, tra i più visitati al mondo. Nella foto, Disneyland Parigi, che però chiuderà solo domenica.

I campionati di Ligue 1 e Ligue 2 in Francia sono sospesi «fino a nuovo ordine» dopo gli annunci ieri sera del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron. Lo hanno deciso i presidenti delle società questa mattina.

Il governo britannico ha rinviato di un anno le elezioni amministrative previste a maggio in Inghilterra, anche se per ora la risposta di Londra rispetto all’emergenza appare la più blanda, e lo stoicismo sfoggiato in pubblico da Boris Johnson - ed elogiato dai media - con le sue dichiarazioni sulle morti «inevitabili» stride con le parole allarmate dei colleghi continentali.
Conseguenze infine anche sulle navi. Costa Crociere ha annunciato che sospenderà i viaggi fino al 3 aprile. Mentre molti porti esteri - denunciano le associazioni di armatori e agenti marittimi, Mit Assarmatori, Confitarma e Federagenti - stanno chiudendo alle navi italiane per paura del virus.

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