Caso Emanuela Orlandi, la svolta Il Vaticano apre indagine interna

Il Vaticano ha deciso di aprire un’indagine interna sulla vicenda di Emanuela Orlandi. Lo rende noto l’avvocato della famiglia, Laura Sgrò, dicendo che la Segreteria di Stato ha «autorizzato l’apertura di indagini» e specificando che gli accertamenti sarebbero legati alle verifiche su una tomba del cimitero teutonico.

«Nei giorni scorsi  - spiega l’avvocato Sgrò - il promotore di giustizia del Tribunale vaticano, Gian Piero Milano, a margine di un incontro pubblico, aveva dichiarato che il Vaticano si stava occupando della vicenda. Come legale dei familiari, ho chiesto informazioni e ho avuto conferme ufficiali del fatto che tramite il tribunale e tramite la gendarmeria vaticana sono state avviate le indagini. Posso dire che gli accertamenti - aggiunge Sgrò - sono già in una fase operativa».

«Noi abbiamo presentato al Vaticano una serie di istanze, compresa quella relativa alla tomba nel cimitero teutonico in Vaticano, ma non solo quella». Lo afferma Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, interpellato sugli ultimi sviluppi legati alla vicenda della ragazza scomparsa il 22 giugno 1983. «Tra le istanze - spiega - quelle legate alle incongruenze sulla vicenda, alle rogatorie non andate a buon fine, e poi la possibilità di sentire alcuni cardinali, la richiesta di sentire Giancarlo Capaldo, il magistrato che ha indagato sulla scomparsa di Emanuela, che nel 2012, dopo essere stato contattato dal Vaticano, si recò ad incontrare un autorevole prelato per una sorta di ‘trattativà sul caso. E poi c’è anche la richiesta di condurre verifiche su una delle tombe del cimitero teutonico sulle quale da anni circolano voci interne al Vaticano. Ma io non voglio che aprano quella tomba per farmi un favore, voglio che emerga la verità».

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