Cuneo, sembrava incidente Così il compagno l'ha uccisa

Non sarebbe stato un incidente stradale ma la volontà omicida del compagno a causare la morte di Erica Beccaria, 42 anni, consigliera comunale di un piccolo Comune della provincia di Cuneo, nella tarda serata del 19 settembre 2017. La svolta nelle indagini è arrivata dalle perizie disposte dopo l’esito dell’autopsia che ha evidenziato fratture parallele alle gambe tipiche di un investimento.

La donna sarebbe stata quindi colpita deliberatamente e non sbalzata fuori dalla Bmw, condotta dal suo compagno Claudio Laurent Silvano, 35 anni, su una strada di San Michele Mondovì (Cuneo). Nel piccolo paese monregalese i dubbi erano nati presto.

Il 19 settembre la vittima trascorse la serata col compagno, Claudio Laurent Silvano. In tanti li videro in un bar di San Michele e testimoni li notarono mentre litigavano e poi salire sull’auto dal centro del paese verso la statale 28, nella direzione degli impianti sportivi. Poi l’incidente: l’auto sfondò guard-rail e spalletta del ponte e finì fuori strada. Il corpo della donna venne ritrovato privo di vita, riverso nella stradina che porta alla riva del torrente Corsaglia, fra la spalletta del ponte e la Bmw. L’auto, dopo aver urtato con la parte anteriore sinistra, ruotò di 180 gradi su se stessa, prima di arrestarsi, oltre una decina di metri più in basso.

Rimaneva una serie di punti interrogativi, su cosa fosse accaduto fra l’uscita della coppia dal bar e l’urto contro il ponte. Un altro particolare si è poi aggiunto nel tempo: l’auto si sarebbe fermata prima del ponte e la donna sarebbe scesa incamminandosi lungo la strada con lui al volante. A quel punto il compagno l’avrebbe investita, finendo poi fuori strada.

Erica Beccaria morì sul colpo, assieme alla sua inseparabile cagnolina, l’uomo fu ricoverato in ospedale: nel sangue fu trovato un tasso alcolemico di 2,80 e tracce da cannabinoidi.
Le telecamere della video sorveglianza registrarono solo in parte l’accaduto e si è dovuto attendere l’esame dell’autopsia sul corpo della donna, allo scadere dei tre mesi chiesti dal perito settore. L’esame ha rivelato due fratture parallele, alle gambe, tipiche da investimento. Da qui la decisione del pm di far svolgere ancora due perizie, una su alcuni capelli trovati sul parabrezza dell’auto, nel punto dell’urto del capo e una sulla dinamica, sulla base delle tracce lasciate sull’asfalto dalla Bmw. E il pm ha deciso di cambiare l’accusa di «omicidio stradale» in «omicidio volontario».

Intanto Claudio Laurent Silvano, dopo un lungo periodo in ospedale, è stato dimesso ed è tornato a casa, ma pochi in paese lo hanno rivisto.

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