Il papa in Colombia nel segno della pace

Un viaggio per benedire la pace raggiunta in un Paese per anni travagliato ma anche per guardare a tutti gli altri focolai di sofferenza. Papa Francesco è in Colombia. Il suo primo pensiero, appena salito la scaletta dell'aereo, è stato per la pace.

Quella in Colombia, che va a «suggellare», e quella in Venezuela, ancora lontana. «Questo viaggio è un po' speciale perché è un viaggio per aiutare la Colombia ad andare avanti nel suo cammino di pace», ha detto. E, nella sua prima conversazione con i giornalisti, ha aggiunto: «Vorrei dire che sul volo sorvoleremo il Venezuela: vi chiedo una preghiera anche per questa nazione perché si possa fare il dialogo e perché il Paese ritrovi una bella stabilità con il dialogo con tutti». Il pontefice incontrerà proprio oggi i vescovi venezuelani, a margine della messa che celebrerà a Bogotà.

Ieri mattina, prima di lasciare Casa Santa Marta, papa Francesco ha salutato due famiglie, composte da cinque persone, alle quali era andata a fuoco l'abitazione durante gli ultimi incendi estivi nella zona di Ponte Mammolo a Roma, e che l'Elemosineria a nome del Santo Padre sta aiutando.

Dal volo invece il Papa ha inviato, come di consueto, un telegramma al Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella per una benedizione all'Italia. Mattarella ha risposto sottolineando che «l'Italia e la comunità internazionale guardano con grande interesse a questa missione in un Paese che ha intrapreso un cammino di pace e riconciliazione difficile ma carico di speranza». Il viaggio del Papa in Colombia, dove resterà fino a domenica 10, è il ventesimo all'estero del suo pontificato, il quinto in America Latina. Bergoglio è il terzo Papa a recarsi nel Paese sudamericano dopo Paolo VI nel 1968 e Giovanni Paolo
III nel 1986.

Ad accoglierlo all'aeroporto di Bogotà ha trovato il presidente della Repubblica Juan Manuel Santos Calderon, Premio Nobel per la Pace nel 2016, autore dello storico accordo con l'ex guerriglia delle Farc. La vera e propria visita di cortesia al capo dello Stato è prevista per questa mattina. Sempre ieri sera, dopo il benvenuto all'aeroporto, il Papa ha percorso quindi in «papamobile» aperta i circa 15 chilometri verso la nunziatura apostolica, suo alloggio per tutta la durata della visita, lungo strade in cui è attesa già la presenza di centinaia di migliaia di fedeli.

Proprio all'aeroporto, dove è stato accolto con musiche, danze e costumi tradizionali Francesco ha stretto le mani e salutato alcune delle vittime del conflitto armato che per decenni ha insanguinato il paese. Nel gruppo c'erano militari in divisa e civili.

Tra il gruppo dei bambini salutati dal Papa c'era Emmanuel, figlio di Clara Rojas, oggi parlamentare, sequestrata nel 2002 e ostaggio per anni delle Farc nella selva colombiana, dove è nato il piccolo. Quale simbolo di pace, Emmanuel ha consegnato a Francesco una colomba in porcellana bianca creata da una scultrice e fotografa di Bogotà, Ana Gonzalez Rojas. "E' il primo bambino colombiano ad essere salutato dal Papa" durante la visita del Pontefice nel paese, ricordano i media locali.

Bergoglio incontrerà nella mattinata di oggi, giovedì, le autorità del Paese nella visita al Palazzo presidenziale in cui sarà a colloquio con Santos, e sarà quello il suo primo discorso della visita, prima della grande messa che celebrerà nel pomeriggio al Parco Simon Bolivar. Ma già al suo arrivo ha avuto il primo bagno di folla, tra le centinaia di migliaia di fedeli che lo attendevano lungo i 15 km da lui percorsi in 'papamobile' dall'aeroporto alla Nunziatura.

Momenti cruciali della prima giornata del programma saranno anche l'incontro con i vescovi colombiani e quello con il Consiglio episcopale latino americano (Celam): e in questo contesto spicca anche l'incontro previsto con i vescovi venezuelani a margine della messa. Saranno presenti i cardinali Jorge Urosa Savino e Baltazar Porras, mons. José Luis Azuaje, mons. Mario Moronta e mons. Jesus González de Zárate, che "esprimeranno al Papa l'affetto del popolo del Venezuela per il successore di Pietro, e inoltre lo ringrazieranno per il suo interesse per la soluzione dei problemi del Venezuela".

E proprio alla tragica crisi del vicino Venezuela, il Papa ha fatto cenno con i giornalisti durante il volo da Roma.

"Sorvoleremo il Venezuela - ha detto -: vi chiedo una preghiera anche per il Venezuela perché si possa fare il dialogo e perché il Paese ritrovi una bella stabilità con il dialogo con tutti".

Il viaggio in Colombia, poi, lo ha definito "un po' speciale", "perché è un viaggio per aiutare la Colombia ad andare avanti nel suo cammino di pace. Vi chiedo una preghiera per questo".

All'arrivo in Nunziatura, infine, Bergoglio ha avuto il suo primo contatto con un gruppo di giovani. "Non perdete la speranza", ha detto. "Non perdete l'allegria, il sorriso, andate avanti così", ha aggiunto ai ragazzi e ragazze che hanno ballato e cantato, a ritmo rap e della musica locale. Il gruppo fa parte di un programma di recupero dalla droga e dalle strade dei 'barrios', i quartieri più poveri delle città colombiane.

"Ancora grazie per il vostro coraggio, non vi lasciate rubare l'allegria, nessuno ve la deve rubare, e che nessuno vi inganni né vi rubi la speranza", ha concluso Francesco.

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