Migranti, la Ue propone centro di coordinamento in Libia

Tensione in Europa sui migranti, con i governi di Francia e Spagna contrari all’idea di permettere lo sbarco delle persone soccorse nel Mediterraneo centrale nei loro porti e l’Austria che minaccia di schierare l’esercito al Brennero se “l’afflusso di migranti dall’Italia non diminuirà”.

L’Italia critica l’iniziativa «ingiustificata» presa da Vienna.

Intanto, «la commissione Ue presenta il piano d’azione per alleviare la pressione dei migranti sull’Italia: impegno per un centro di coordinamento in Libia, richiesta di un codice di condotta per le ong, aree di salvataggio in Tunisia e Libia, più rimpatri dall’Italia, che però deve accelerare sulle procedure. Si impegna a sostenere “l’organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia”: si legge nel piano d’azione per alleviare la pressione migratoria sull’Italia.

L’Italia dovrebbe preparare, in consultazione con la commissione, e sulla base di un dialogo con le organizzazioni non governative, un codice di condotta per le ong che effettuano attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.

La Commissione Ue invita Tunisia e Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo. Si legge nel piano d’azione presentato dalla Commissione Ue per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane. I due Paesi non hanno mai istituito le loro Sar, che servono a delimitare l’area di mare per cui sono competenti per le operazioni di ‘search and rescue’.

La Commissione Ue, inoltre, sollecita gli Stati membri a contribuire maggiormente al Fondo per l’Africa, per completare il contributo da 2,6miliardi di euro dal budget europeo - riporta ancora il piano d’azione presentato dalla Commissione europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane -; accelerare i ricollocamenti dall’Italia; ad andare avanti sulla riforma del regolamento di Dublino; oltre a mobilitare le loro capacità per sostenere i rimpatri dei migranti irregolari dall’Italia.

In arrivo da Bruxelles un nuovo esborso da 35 milioni di euro per la gestione della migrazione in Italia, si legge ancora nel piano d’azione. La Commissione si impegna ad un rafforzamento ulteriore della capacità delle autorità libiche con un progetto da 46 milioni di euro preparato in modo congiunto con l’Italia.  

E lo stesso Juncker ha avuto uno scontro con il presidente del Parlamento europeo Tajani, a causa delle poche presenze in aula di europarlamentari. “Siete ridicoli”, ha attaccato Juncker, subito ripreso da Tajani. “Moderi i termini - l’ha interrotto - è la Commissione sotto il controllo del Parlamento non il contrario”.

“Il fatto che c’è solo una trentina di deputati presenti dimostra che il Parlamento europeo non è serio. Se ci fossero stati Angela Merkel o Macron e non un piccolo Paese come Malta non sarebbe stato così. Non parteciperò più a riunioni di questo tipo”, ha detto ancora Juncker prima di interrompere bruscamente il suo intervento con un brevissimo ringraziamento al premier maltese Joseph Muscat per il suo lavoro durante la presidenza di turno del Consiglio. Tajani l’ha ripreso per una seconda volta. Poi il dibattito è proseguito con gli interventi degli eurodeputati.

Tajani e Juncker si sono poi incontrati per un chiarimento dopo l’acceso scambio in plenaria. Lo rende noto il portavoce di Tajani: “Juncker ha detto di essere dispiaciuto per le parole utilizzate durante il dibattito, per Tajani l’incidente è chiuso”. Il presidente dell’Eurocamera ha quindi sottolineato “l’importanza della cooperazione tra le istituzioni europee a favore dei cittadini”.

Il numero di migranti e rifugiati giunti in Europa via mare dall’inizio dell’anno ha superato la soglia dei 100 mila, come ha riferito l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).

Dall’inizio del 2017 al 3 luglio scorso, un totale di 101.210 migranti e rifugiati ha attraversato il Mediterraneo, quasi l’85% è giunto in Italia (85.183), mentre il resto degli arrivi è suddiviso tra Grecia (9.290), Cipro (273) e Spagna (6.464).

L’Oim stima a 2.247 il numero di persone morte in mare nello stesso periodo.

“La Guardia costiera libica ha salvato 10mila migranti. Se non ci fosse stato il loro intervento il numero dei morti sarebbe stato maggiore. Certo non siamo all’ottimale, ci sono molti difetti, ma è quanto abbiamo al momento. E l’addestramento è l’unico modo in cui si può cercare di raggiungere un miglioramento. Sostenerli è l’unica scelta possibile, ma non è un assegno in bianco, perché” c’è un monitoraggio”, dice Eugenio Ambrosi, direttore regionale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni.

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