Istat: nel 40% delle famiglie il reddito principale è femminile

In oltre 9,5 milioni di case il "capo" è la donna, è lei che risulta il «principale percettore di reddito».

Un risultato che sorprende in un Paese come l’Italia, dove l’occupazione femminile arranca.

Ma i numeri arrivano dall’Istat e non lasciano dubbi: in quasi quattro famiglie su dieci il portafoglio che più pesa è nelle mani della moglie o della mamma.

Nella nuova geografia tracciata dall’Istituto di statistica, che ha rivisto le ‘vecchiè classi, nel ceto che è più popoloso, quello degli impiegati, ben nel 41,2% dei casi è lei ad avere più soldi. Non solo, oltre 3 milioni di famiglie vanno avanti solo grazie ai guadagni della donna, che porta il pane a casa per tutti, ‘breadwinner’ secondo l’etichetta inglese. In alcune situazioni ‘sfamà due o più persone (ma magari c’è almeno una pensione). O comunque provvede a se stessa. E ormai le single indipendenti economicamente, occupate, sono 1 milione 270 mila.

In generale il potere rosa riesce a farsi spazio nelle famiglie più moderne. Questo probabilmente perchè la donna, quando lavora, spesso ricopre un posto qualificato. D’altra parte, come noto, le ragazze studiano più dei maschi. E l’istruzione ha il suo peso quando poi si tratta di trovare un lavoro.

Ecco che nei nuclei tradizionali di provincia c’è una capofamiglia solo nell’11% dei casi e in quelli a basso reddito non si va oltre il 19%. Invece tra gli impiegati che fanno parte del ceto benestante la percentuale supera il 40%. La soglia però si abbassa se si guarda alla classe dirigente, al top della piramide (31,6%). Ciò a causa del «soffitto di cristallo» che le carriere delle donne subiscono, come sottolinea lo stesso presidente dell’Istat, Giorgio Alleva.

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