Un mese dall'omicidio di Budrio

Il serbo è un fantasma nelle paludi tra le province di Bologna e Ferrara, cercato giorno e notte dalle forze dell'ordine

Oggi è passato un mese. La sera dell'1 aprile un uomo con il volto coperto e un fucile a tracolla entra in un bar-tabaccheria della provincia di Bologna, a Riccardina di Budrio. Davide Fabbri, il titolare, reagisce, sta per avere la meglio, ma viene ucciso a bruciapelo con una pistola estratta all'improvviso dal rapinatore. E' il primo delitto attribuito a "Igor il russo", poi identificato in Norbert Feher, serbo di 41 anni, latitante. L'agguato a Portomaggiore, nel Ferrarese, una settimana dopo.

Una pattuglia anti-bracconaggio con la guardia volontaria Valerio Verri e l'agente di polizia provinciale Marco Ravaglia ferma un Fiorino sospetto, ma il conducente spara a entrambi. Uccide Verri, ferisce gravemente Ravaglia, gli ruba la pistola d'ordinanza e fugge. Poco dopo, inseguito dai Cc, lascia il mezzo a lato della strada nelle campagne di Molinella e fa perdere le tracce. Da allora è un fantasma nelle paludi tra le province di Bologna e Ferrara, cercato giorno e notte dagli uomini dell'Arma.

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