Insulti omofobi e sessisti contro giovani calciatrici

Insulti omofobi e sessisti mentre giocavano una partita di calcio giovanile, contro una squadra maschile di pari età.

Ne sarebbero state vittime le giovanissime calciatrici, tra i 13 e i 15 anni, del Torino femminile, nell’incontro di un torneo di categoria contro la Bruinese.

A sollevare il caso, con un comunicato stampa pubblicato su Facebook, il presidente della società, Roberto Salerno, in passato parlamentare di Alleanza Nazionale. «Le gravissime discriminazioni omofobiche - scrive - si sono protratte anche a fine partita, con il concorso di persone maggiorenni, turbando la sensibilità delle ragazze. Non intendiamo che quanto è successo passi inosservato». E preannuncia un esposto alla Procura Federale, dopo avere ritirato la squadra dal torneo.

Il presidente della Bruinese, Andrea Taramasco, ribatte: «Neghiamo in maniera inequivocabile le pesanti accuse mosse dal presidente Salerno. E ci avvarremo dei nostri legali affinchè la verità sia portata alla luce. È un’accusa incresciosa che non ci meritiamo. Nel referto dell’arbitro non c’è alcun riferimento a frasi omofobe. Da anni la nostra società - conclude - promuove eventi di carattere sociale ed educativo».

Arcilesbica e l’associazione Assist invocano l’intervento della Federcalcio e della Lega dilettanti «per dare un segnale inequivocabile: nello sport non c’è spazio per l’omofobia e la lesbofobia. Simili episodi non devono essere trattati come goliardate».

L’associazione Football Milan Ladies, con l’appoggio del Comune di Milano, organizzerà un incontro di calcio femminile, all’Arena di Milano, «in segno di solidarietà. Quanto avvenuto a Torino, necessita di una pronta e immediata risposta. Bisogna dare un calcio a qualsiasi forma di insulto sessista».

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