Messico: strage in discoteca 5 morti, uno è italiano

«Fino a pochi minuti prima ero in coda per entrare al Blue Parrot, un locale del centro dove c’era la festa di chiusura del festival di musica elettronica Bpm. Poi mi sono spostato un attimo perché facevano entrare a scaglioni e c’era tanta gente che aspettava.

Quando sono stato a circa 50 metri ho sentito dei colpi. Sembravano dei petardi, dei colpi. La gente ha capito quanto stava accadendo quando ha visto il sangue. Io mi sono allarmato e ho visto arrivarmi incontro un fiume di persone».[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"1534061","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"480","style":"float: right;","width":"360"}}]]


Christian Buffa, 32 anni, barista originario di Povo di Trento, da tre mesi è in vacanza in Centro America. Ieri si trovava appunto a Playa del Carmen, la frequentatissima meta turistica messicana, dove in seguito ad uno scontro a fuoco avvenuto molto probabilmente per un regolamento di conti legato al narcotraffico, sono morte cinque persone (ne riferiamo a pagina 6). 


Tra questi un uomo di origini milanesi da tempo residente in Messico, Daniel Pessina, due canadesi, due colombiani e una donna morta per le lesioni riportate durante la fuga. Altre quindici persone sono rimaste ferite, alcune in maniera piuttosto grave. La tragedia è avvenuta pochi minuti dopo le 3 del mattino (le 9 in Italia).

«C’era tantissima gente in strada in occasione di questo festival - racconta Christian dal Messico - e da quanto ho potuto capire la persona armata aveva cercato di entrare nel locale, ma essendo stata bloccata all’esterno, ha iniziato a sparare alle persone in coda». Sono stati attimi di panico. Tutta la gente fuggiva ovunque. «Io mi sono rifugiato in un locale lungo la via e il proprietario ha subito abbassato la serranda. Siamo rimasti lì una ventina di minuti. Poi, quando fuori non si sentiva più nulla, hanno fatto sgomberare le strade e sono tornato al mio hotel che dista circa un chilometro dal centro».


Christian Buffa non ha pensato ad un attentato avendo subito capito che si era trattato di una sparatoria. «Qui non ci sono musulmani, non ci sono questioni legate all’Isis. Il problema è il narcotraffico e gli unici sorpresi di quanto successo sembravamo noi turisti». «Sono stato nelle scorse settimane in Honduras e anche qui la notizia non è quando c’è un morto, ma quando in un giorno non viene ucciso nessuno. Sono andato in posti dove ero l’unico turista. Ci vogliono mille occhi perché in paesi poveri come questi la gente non ha niente da perdere, ma fortunatamente non mi è mai successo nulla».

In questi paesi il narcotraffico è una piaga del quale anche la gente non ama parlare. «Oggi le persone andavano in giro silenziose, senza commentare troppo. Qui non amano commentare certe cose». Sul fronte delle indagini, in queste ore, le autorità stanno raccogliendo testimonianze e filmati. Intanto, quattro persone sono state fermate e la pista più accreditata è quella del regolamento di conti tra bande criminali, anche se media locali sostengono che a sparare all’interno del locale sia stato un uomo solo, trafficante di droga, membro del Cartello del Golfo, al quale le guardie avevano impedito l’accesso al locale.
Nonostante quanto successo, lo spavento e la paura, Christian Buffa non intende tornare a casa prima del tempo. «Ha un biglietto di ritorno per il 24 gennaio. Ormai quello che è successo è successo, non credo che possa riaccadere una cosa simile, anche perché credo che ora tutti si calmeranno. In certi posti e a certe ore non ci andavo prima e non ci andrò nemmeno ora. Ma non ho perso la voglia di viaggiare.

Questa è la mia prima esperienza di questo tipo. Solo quest’anno ho avuto il tempo e la possibilità di fare questo viaggio ma non sarà l’ultimo».

Ieri pomeriggio Christian Buffa ha sentito telefonicamente la mamma per rassicurarla che stava bene e anche gli amici trentini con i quali è costantemente in contatto.

Guarda il VIDEO:

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"1533761","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

Il club, il Blue Parrot, stava ospitando un evento del festival musicale Bmp. Sui social network si moltiplicano i messaggi, le foto e i video ripresi dai turisti che si trovano a Playa del Carmen, molti per seguire per il festival di musical elettronica Bpm. "Qualcuno è entrato nel club a Playa del Carmen e ha cominciato a sparare, 4-5 morti e molti feriti. Restate nei vostri fottuti alberghi se siete qui per il Bpm", ha scritto su Twitter il DJ scozzese Jackmaster, che partecipava alla serata di chiusura del festival nel locale Blue Parrot.

Salva

Salva

Salva

comments powered by Disqus