«No a una federazione tra Upt e Pd»

di Luisa Maria Patruno

«Diciamo no alla proposta di Olivi di una federazione fra Upt e Pd trentino: non è il nostro progetto, noi con l'assemblea del 28 gennaio vogliamo avviare una fase costituente per ricostruire un'ampia area popolare all'interno del centrosinistra autonomista». Il segretario dell'Upt, Tiziano Mellarini, stoppa subito l'idea lanciata dal vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi ( sull'Adige di venerdì scorso ), che aveva raccolto consensi all'interno del Pd, per un rapporto più stretto con l'Unione per il Trentino e altre forze riformiste della coalizione. E per quanto riguarda i sindaci civici si dice disponibile al dialogo sui temi, ricordando però che l'Upt è già lei una forza civica. Ieri Mellarini ha riunito la nuova segreteria del partito e il coordinamento e ha indicato la linea che, ribadisce: «È quella espressa nel congresso dell'anno scorso e che abbiamo condiviso all'unanimità nel documento di agosto».
Segretario Mellarini, come vi comporterete nei confronti di Francesco Valduga e il suo movimento di amministratori civici?
Va ricordato che noi siamo civici perché la Margherita prima e anche l'Upt hanno una componente civica. Loro, come ha detto Valduga, vogliono dare un contributo sui temi, come l'autonomia, la cooperazione, il lavoro, i giovani e i nuovi trentini, che poi sono temi che noi già stiamo affrontando. E poi mi viene da sorridere quando dicono che sono sindaci e presidenti di Comunità, perché ce n'è uno solo, Bisoffi, mentre sei presidenti sono dell'Upt, così come il fatto che Valduga dica che loro perché sono sindaci sono più a contatto con i cittadini e vicini ai loro problemi. Io personalmente da sempre sono a contatto con le persone.
Comunque l'Upt è pronta ad aprire la coalizione al movimento dei civici?
Io non ho parlato di aperture o di includere, ho detto che sono disponibile al confronto. È quello che dirò anche all'assemblea del 28 gennaio, che sarà un'occasione aperta a tutti. Certo con alcuni di questi sindaci che vengono da una cultura politica come la nostra si potrà dialogare, ma certo non sarò io ad andare a chiedere. Nel mio partito, che è un partito plurale, dove non c'è alcun padrone, c'è spazio per il confronto e per questo abbiamo parlato di fase costituente.
Ma verso cosa? Olivi ha proposto una federazione con il Pd, cosa ne pensa?
La proposta di Olivi, ribadita anche dal senatore Tonini, di una federazione tra Upt e Pd non è il mio progetto, non vogliamo fare un nuovo Ulivo. Noi vogliamo riprendere la costruzione di un'area popolare perché c'è uno spazio enorme e gente che è alla ricerca di un contenitore che esprima i valori di un popolarismo di innovativo. È questo che spero esca di interessante nella nostra assemblea del 28, la fase costituente è quella per un'area popolare non per un nuovo Ulivo, come vorebbe Olivi e in parte anche Dellai.
Ma vi sentite comunque di centrosinistra oppure non necessariamente?
Noi siamo convintamente nel centrosinistra, sia in Trentino che a livello nazionale, ma non intendiamo federarci con il Pd trentino. Vogliamo mantenere la nostra identità e arricchirla.
Ma perché i popolari dovrebbero venire nell'Upt e non andare, ad esempio, nel movimento di Valduga?
Noi siamo una forza politica, l'iniziativa di Valduga non sappiamo se si costituirà in un movimento politico, per ora dicono di voler dare un contributo sui temi. Vedremo cosa accadrà, mi sembra una situazione molto in evoluzione. Persino il segretario del Pd Gilmozzi ha detto che vuole dialogare con i civici.
Il segretario del Patt, Franco Panizza, a ribadito che il secondo mandato di Ugo Rossi alla presidenza della Provincia non è in discussione? Secondo voi?
Rossi ha tutta la nostra stima, ma è prematuro parlarne. Prima apriamo un dibattuto sul futuro del Trentino. Oggi il Patt esprime il presidente, ma nei prossimi mesi andrà aperto un confronto.

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