Referendum, a Roma sfila il corteo del «no sociale»

Studenti e cassintegrati, anziani e famiglie con bambini in passeggino, movimenti per la casa e contro le grandi opere, italiani e immigrati: è il popolo variegato del no al referendum sceso in piazza a Roma, ieri, domenica, per un "corteo sociale" contro le riforme costituzionali del governo.

Ad accoglierlo una capitale blindata con agenti in tenuta antisommossa e "gabbie" a protezione dei luoghi sensibili lungo il percorso.

Una iniziativa di protesta nel segno di un 'no' duplice: quello sulla casella da barrare il 4 dicembre, ma anche - forse soprattutto - il messaggio da recapitare al presidente del Consiglio Matteo Renzi, alle sue riforme "neoliberiste, che hanno fallito" e per il quale la consultazione alle urne sarà "la spallata che lo manderà a casa: siamo 50 mila no su Roma". Oltre cento i pullman da circa sessanta città di Italia arrivati nella Capitale.

Un serpentone motivato - 'C'è chi dice no' il titolo della manifestazione - ma complessivamente pacifico, che ha anche 'arruolato' alla causa il leader della rivoluzione cubana Fidel Castro, scomparso l'altra notte e celebrato in piazza con cori, canzoni e ripetuti "hasta siempre".

In serata in piazza del Popolo il concerto #CèChiDiceNO.

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