Uragano Matthew: già 900 morti ad Haiti Paura ma pochi danninegli Usa. Video

Continua a salire il bilancio delle vittime per il passaggio su Haiti dell'uragano Matthew, 900 morti accertati. Ma le autorità temono che il bilancio dei morti possa drammaticamente aumentare.Sui media si rincorrono stime che parlan o d beni oltre mille vittime.

Haiti è uno dei paesi più poveri del mondo e gran parte delle abitazioni sono edifici di scarsa qualità, se non poco più che baracche, il che - conniugato all'assenza di un serio dispositivo di emergenza -  spiega l'entità tragica delle perdite in vite umane.

In Florida e negli altri stati Usa la situazione è diversa, con piani di evacuazione e edifici che comunque resistono al maltempo.

A Jeremie invece l'80% degli edifici è distrutto come 30.000 abitazioni nel sud del Paese. Matthew lanciato verso la costa Sud, scende alla categoria 3 ma fa paura e c'è grande preoccupazione che il vento possa rafforzarsi improvvisamente.

Nuovo appello di Obama che si è rivolto ai residenti delle zone degli Stati Uniti interessate dall'uragano e ha quasi implorato loro di evacuare laddove richiesto dalle autorità. Dal Papa 'dolore' e 'vicinanza nella preghiera' a quanti sono stati colpiti.
Il presidente ha  dichiarato lo stato di emergenza in North Carolina. Si tratta del quarto stato dopo Florida, Georgia e sud Carolina.

Il pericolo di un impatto diretto è stato scongiurato per il sud della Florida, ma Matthew resta pericoloso. L'uragano si trova ora a poco piu' di 70 chilometri a largo di Daytona Beach, 400 chilometri a nord di Miami, con venti superiori ai 100 chilometri orari. Il governatore Rick Scott invita comunque i residenti a stare vigili: "Non e' finita", l'uragano può' ancora colpire direttamente e il rischio inondazioni e' ancora forte. Al momento - ha spiegato - 600 mila abitazioni sono senza energia elettrica ma tutte le autostrade e strade principali dello stato sono aperte.

Oxfam denuncia la "gravissima devastazione" seminata dall'uragano Matthew ad Haiti, soprattutto nel sud del Paese, dove continua a crescere il numero delle vittime e degli sfollati. Le squadre dell'organizzazione al lavoro nelle zone colpite hanno stimato che soltanto nel dipartimento del Sud si registrano oltre 300 vittime, secondo le autorità della Protezione Civile, ma il numero è destinato a salire. E, mentre nei dipartimenti del Sud e Grand Anse 29 mila case sono state distrutte, anche nel nord-ovest di Haiti le inondazioni, che hanno allagato intere aree, potrebbero provocare una crescita nel numero degli sfollati. Camilla Stecca, dell'ufficio emergenze umanitarie di Oxfam Italia, spiega che "la più grande urgenza al momento è fornire alla popolazione acqua potabile per prevenire la diffusione di malattie, così come cibo e altri beni essenziali. Nel lungo periodo temiamo una vera esplosione dei casi di colera e di malnutrizione dovuta alla perdita dei raccolti. C'è inoltre il rischio che a causa delle inondazioni si verifichino casi di malaria e dissenteria a cui i primi ad essere esposti sono le donne incinte e i bambini. In questo quadro è perciò necessario che la comunità internazionale si mobiliti prima possibile a sostegno della popolazione haitiana".

Papa Francesco esprime il suo "dolore" e "vicinanza nella preghiera" a tutti coloro che sono stati colpiti dall'uragano Matthew. E' quanto si legge in un telegramma a firma del Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, e inviato al presidnete della Conferenza Episcopale di Haiti, card. Chibly Langlois.

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