Cameron si dimette anche da deputato

Lezioni di stile e di politica a Londra. L’ex premier britannico David Cameron, che ha perso il referendum sulla Brexit, si dimette anche dalla carica di deputato. In Italia, dove nessuno si dimette per nessun motivo (o quasi), si guarda con interesse il caso. «Ci ho pensato molto a lungo - dice Cameron - e questa è la cosa giusta da fare, sarebbe troppo difficile restare da ex premier in Parlamento in una posizione defilata». Ha affermato che vuole farsi una vita al di fuori della politica.

Lascia così vacante il suo seggio di Witney, nell’ Oxfordshire, dove si dovranno tenere delle elezioni suppletive per scegliere il suo successore. Cameron in un primo momento dopo l’uscita da Downing Street per la sconfitta nel referendum sulla Brexit aveva affermato di voler rimanere alla Camera dei Comuni fino al 2020.

Si chiude così definitivamente, a soli 49 anni, la carriera politica dell’esponente conservatore. Cameron era deputato per il seggio di Witney dal 2001, ed aveva conquistato la leadership dei Tory nel 2005 per poi vincere le elezioni politiche del 2010, che segnarono il ritorno del suo partito al governo dopo l’epoca del New Labour.

Ha occupato la carica di primo ministro per sei anni fino al referendum sulla Brexit del 23 giugno, il cui risultato favorevole agli euroscettici lo ha costretto, in quanto sostenitore della permanenza britannica nell’Europa, alle dimissioni. Nell’annunciare il suo addio alla politica oggi ha sottolineato anche come la sua permanenza ai Comuni avrebbe rappresentato una «distrazione» rispetto alla importanti decisioni che deve ora prendere il suo successore, la premier Theresa May.

«La sostengo pienamente - ha detto ancora Cameron - e confido nel fatto che la Gran Bretagna riuscirà a prosperare sotto la sua leadership».

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