Oggi Renzi, Merkel e Hollande a Ventotene sul futuro della Ue

È il giorno del vertice di Ventotene: Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande si incontreranno nel pomeriggio per porre le basi per il rilancio dell’Europa post-Brexit.

Tre i dossier principali già avviati nel precedente incontro a Berlino: sicurezza e difesa, crescita e investimenti, giovani. Ma i tre leader discuteranno anche dei temi caldi dell’estate: le relazioni Ue-Turchia, il rapporto tra migranti e terrorismo, il fronte libico, la guerra in Siria e, presumibilmente, anche la partita per un piano che, anche attraverso la concessione di flessibilità sul bilancio, determini un’uscita netta dall’era dell’austerity.

Sarà un vertice complesso anche nella forma, quello di oggi.

I circa 150 giornalisti italiani e stranieri presenti si sono imbarcati in mattinata sulla nave Garibaldi, flagship dell’operazione Ue anti-scafisti Sophia. La portaerei salperà alle 11.30 circa alla volta dell’isola pontina.

Il premier Renzi, invece, accoglierà, con gli onori militari, Merkel e Hollande alle 16 all’aeroporto Capodichino di Napoli.

I tre, in elicottero, si recheranno quindi a Ventotene per rendere omaggio alla tomba di uno dei padri dell’Europa unita, Altiero Spinelli.

Poi, sempre in elicottero, si recheranno sulla nave Garibaldi ancorata a largo dell’isola, dove alle 18 è prevista, probabilmente sul ponte di volo dell’imbarcazione, la conferenza stampa.

Dopo l’incontro con i giornalisti Renzi, Merkel e Hollande si fermeranno a cena a bordo della nave: sarà quello, presumibilmente, il momento del vertice vero e proprio, quello dal quale dovranno uscire le proposte da mettere sul tavolo del vertice a 27 di settembre a Bratislava.

Dalla Garibaldi Merkel e Hollande torneranno direttamente a Capodichino in serata, per lasciare in aereo l’Italia.

La Garibaldi, con i giornalisti a bordo, rientrerà nel porto di Napoli in tarda serata.


L’Europa dei simboli e di un’identità da ritrovare, l’Europa della crescita e non più dell’austerity, l’Europa di una difesa finalmente comune. Sono diversi, complessi e tutti da ultimare gli strati che compongono il vertice di Ventotene.

Oggi Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande si rivedranno, dopo il trilaterale post-Brexit del 27 giugno, nell’isola simbolo dell’Europa unita con il chiaro obiettivo di portare un’Ue fiaccata su più fronti fuori dallo status quo e provando così ad impostare quel rilancio che sarà al centro del vertice a 27 di settembre a Bratislava Per Renzi, Merkel e Hollande la posta in gioco è altissima, sia a livello europeo sia a livello nazionale: il premier italiano si avvia ad una nuova partita con Bruxelles sui margini di flessibilità sul deficit/Pil; Hollande punta al raddoppio del piano Juncker sugli investimenti e a rilanciarsi in tempo per le elezioni del 2017; Merkel deve far fronte alle esigenze dei Paesi membri dell’Est e alle spinte populiste interne che la insidiano in vista del turno elettorale del prossimo anno.

E poi ci sono i temi comuni, quelli già messi sul tavolo nelle frenetiche ore post-Brexit: sicurezza e difesa, crescita e investimenti, lavoro e giovani.

Saranno questi i tre binari sui quali navigherà un vertice che non potrà non toccare le emergenze dell’estate: il rapporto tra migrazione e terrorismo, il fronte libico e quello siriano.

«Gli italiani devono essere orgogliosi che, in un luogo simbolo di un grande ideale dell’Europa, Merkel e Hollande verranno per rilanciare dal basso l’Unione europea», sottolinea Renzi parlando in serata ai Caffè della Versiliana e rimarcando come, a partire dalla questione dei migranti, l’Europa «abbia tanto bisogno dei valori dell’Italia».

Per il premier, che oggi può contare sul rinnovato ruolo chiave dato all’Italia in campo europeo, gli obiettivi sono diversi. «Bisogna far ripartire gli investimenti, la parola austerity in Europa ha creato solo danni», è la netta posizione di Renzi. Una posizione che il premier domani ribadirà soprattutto alla Bundeskanzlerin - che rivedrà nel bilaterale del 31 agosto - per puntare a ottenere, per il 2017, quella flessibilità sul bilancio che vede proprio Berlino tra le cancellerie più scettiche. E Renzi, allo stesso tempo, chiamerà i suoi interlocutori ad un’accelerazione sul Migration Compact.

«Il problema dei migranti è europeo, non italiano», scandisce il premier mentre il sottosegretario Sandro Gozi spiega: «prima l’Europa sui migranti era muta, ora si tratta di attuare, con coraggio quello che ha detto».
A Ventotene Renzi potrebbe anche avanzare la proposta di un piano straordinario della cultura, svincolato dal patto di stabilità e legato al piano Juncker, che porti a recuperare e valorizzare i luoghi simbolo dell’Ue. Un’iniziativa che - rimarca il ministro della Cultura Dario Franceschini - «colmerebbe un vuoto di anni nelle politiche europee».

E se la partita per un ministro europeo delle Finanze (che vede Italia e Francia in un convinto sostegno) appare difficile e di lungo periodo, passi avanti si potrebbero registrare sulla cosiddetta ‘Schengen della Difesà: con primi esperimenti di battaglioni comuni, una più stretta collaborazione tra le intelligence, la cessione - che ha avuto già l’ok di Strasburgo - di maggiori poteri all’Europol.

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