Bloccato il killer delle prostitute. «Tradito» dalla sua macchina

L'uomo non ha opposto resistenza ai carabinieri della pattuglia che l'ha intercettato: con loro, prima di essere portato in caserma, ha fatto delle ammissioni

La fuga di Claudio Villani, 56 anni di Argenta, nel ferrarese, si è fermata a Forlimpopoli. L'ha tradito la Ford Ka rossa su cui viaggiava: era della donna che è accusato di aver ucciso tra giovedì e venerdì in un albergo di San Pietro in Casale (Bologna) e la nota di ricerca era stata diramata in tutta la regione. Villani non ha opposto resistenza ai carabinieri della pattuglia che l'ha intercettato: con loro, prima di essere portato in caserma, ha fatto delle ammissioni.
 
Ma quando è stato interrogato dal pm Lucia Spirito, che l'ha fermato con l'accusa di omicidio pluriaggravato, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ai militari avrebbe spiegato il movente del delitto con una patologia di cui soffre che gli rende problematico il rapporto con le donne. Non a caso il sospetto è che Villani sia un aggressore seriale di prostitute. Solo nel 2015 fu accusato di aver rapinato una prostituta dopo averla drogata. Per quell'episodio era ai domiciliari nel suo appartamento di San Nicolò di Argenta (per questo è accusato anche di evasione). Ma ad inquietare ancora di più gli investigatori è un altro fatto che emerge dal suo lontano passato: quando aveva solo 16 anni Villani uccise una prostituta a Ferrara, con una coltellata.
 
Questo fa sospettare che il suo modus operandi - rapine, con violenze e sevizie e uso di stupefacenti - ai danni di «lucciole» possa avere una origine patologica ed essere stato usato quindi con serialità in altri casi, alcuni magari ancora non emersi. Secondo gli inquirenti le «squillo» infatti sarebbero state le sue vittime preferite. L'altra sera, prima di quello con la sua vittima, Villani aveva già avuto un altro incontro a pagamento: una ragazza che si è allontanata prima che arrivasse la 47enne, e che per questo si è salvata dalla furia del 56enne. Invece sulla sua vittima Villani è accanito con particolare violenza: oltre trenta tra coltellate e colpi di un cacciavite, solo tre penetranti e mortali.
 

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