Upt, ora Mellarini riparte insieme a Lorenzo Dellai

di Luisa Maria Patruno

Dallo scoramento di qualche settimana fa per le divisioni interne per bande, quei «gruppetti», che lo avevano portato a paventare persino le dimissioni, alla proposta di un progetto di rilancio dell'Upt e del centrosinistra autonomista, con l'apertura di una «fase costituente» nel partito e anche nella coalizione, all'insegna dell'unità.

Tiziano Mellarini, ieri sera, di fronte a un parlamentino affollatissimo - nonostante fosse il primo agosto - ha preso in mano la situazione e ha formalizzato la sua volontà di provare a ricompattare il partito, dopo il ritrovato dialogo con il deputato e rivale al congresso, Lorenzo Dellai.

Invece di gettare la spugna, dunque, il segretario dell'Upt ha delineato il senso del ruolo di un partito, che si sente ancora molto Margherita, e che ritiene di poter tornare ad essere il «baricentro politico della coalizione provinciale» visto che, secondo Mellarini: «Sia il Patt che il Pd, pur essendo colonne portanti del progetto di centrosinistra-autonomista trentino, hanno dimostrato di non essere in grado di svolgere quella funzione di collante e cerniera politica atto a rinforzare il legame sul piano nazionale con i soggetti del centrosinistra». E d'altronde gli incidenti che si susseguono ormai di continuo in maggioranza sono la facile prova che molto non funziona.

Il segretario dell'Upt ha dunque ribadito di ritenere: «Utile e necessaria una verifica di maggioranza». «Non c'è più tempo da perdere - ha detto ieri ai suoi - questa rappresenta l'ultima chiamata utile per essere ancora determinanti per il futuro della coalizione e del Trentino».

Ha espresso un sì convinto alla riforma costituzionale, annunciando che l'Upt parteciperà alla campagna referendaria per spiegare le ragioni del «sì»; e poi parlando del partito ha espresso appunto la necessità di «una nuova fase costituente» per «allargare la partecipazione» anche a mondi esterni comprese le «esperienze civiche coerenti con la storia dell'Upt» (no dunque ai sindaci di centrodestra). E in questa logica ha confermato che a Trento «il progetto del Cantiere Civico democratico va avanti in piena sinergia con i vertici e gli organismi dell'Upt».
Mentre parlando di «civismo» - senza citarlo soprattutto di Progetto Trentino - Mellarini lo ritiene un progetto un po' lontano, di «medio-lungo periodo».

Alla base del possibile rilancio dell'Unione, però, secondo il segretario, sta soprattutto la capacità di «ritrovare le ragioni fondanti del proprio percorso» e di superare «le divisioni emerse nell'ultimo congresso e nelle fasi successive». Insomma, quanto aveva chiesto Lorenzo Dellai, che ieri era presente. Per sancire la ritrovata alleanza, Mellarini ha anche offerto la nomina di un «coordinatore di segreteria» espressione dell'area dellaiana per «riprendere i presupposti un un percorso unitario e condiviso». La nomina sarà fatta a settembre.

Su proposta del capogruppo provinciale, Gianpiero Passamani, è stata approvata all'unanimità a fine riunione una risoluzione con la relazione del segretario, la nomina del coordinatore da parte di Mellarini e l'impegno per il parlamentino, per quanto riguarda gli organi di sua competenza, come la presidenza, di «riservarsi di procedere con lo stesso spirito nella prossima seduta». E ora traballa la carica del presidente Fabio Pipinato.

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