Si spendono 2.000 euro per un pranzo, Provincia «bacchettata» dalla Corte: contrario a sobrietà

«Contrario ai principi di sobrietà»

Le spese di rappresentanza della giunta provinciale, pranzi, cene, regali, sono state pari nel 2015 a 37 mila euro, in calo del 22% sul 2014 e ridotte a meno di un quarto rispetto ai 182 mila euro del 2010. Tuttavia la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti bacchetta la Provincia sulla carenza di motivazione di molte di queste spese.

La Corte ricorda che, in base alla normativa, le spese di rappresentanza non devono essere arbitrarie ma vanno motivate in maniera specifica. Invece tra le spese del presidente Ugo Rossi e di molti assessori è frequente il commento «motivazione generica» o anche, in alcuni casi, il dubbio che siano spese di rappresentanza. La cifra maggiore è quella per un pranzo a Roma nel luglio 2015 offerto da Rossi a 72 persone per una spesa totale di 2.160 euro, che la Corte giudica «contrario a principi di sobrietà».

Secondo il presidente della Provincia «il fatto importante è che le spese di rappresentanza sono ridotte al lumicino. Per il resto, occupiamoci di cose serie».

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