Boom del M5S, Dellai scuote il centrosinistra trentino «Se non diamo risposte alla gente, finirà come a Roma»

«Se non cambia, finirà come a Roma e a Torino»

di Luisa Maria Patruno

«Questi risultati del Movimento 5 Stelle alle elezioni comunali devono suonare come un allarme rosso anche per il centrosinistra autonomista trentino, che non può pensare di vivere di rendita». Lorenzo Dellai, deputato di Democrazia solidale ed ex presidente della Provincia non sottovaluta il successo grillino, in particolare delle candidate a Roma e a Torino contro il Pd, e invita la coalizione, a livello provinciale e a Trento, a tenerne conto.
Onorevole Dellai, pensa che il centrosinistra trentino dovrebbe preoccuparsi dell’ondata grillina?
Sì. Non sono risultati che non ci riguardano. Leggo messaggi molto forti e importanti anche per noi quassù. Il primo è che nessuno può vivere di rendita nazionale. Ovvero l’idea che una coalizione è vincente perché a livello nazionale ha un leader forte, che si traduce anche in una forza sui territori, non esiste. Il premier Renzi ha già problemi per la sua leadership. Mentre questo voto ha fatto emergere un punto di vista territoriale.
 
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Quindi non è stato un voto pro o contro Renzi?
No, ma ha messo in evidenza che Renzi ha investito tutto sulla sua leadership di governo, ma non sul progetto politico, con un partito lasciato in grande difficoltà in moltissime parti d’Italia e contando solo sul suo carisma, che deriva dalle scelte di governo. Ma questo non è sufficiente. C’è un deficit di contatto politico con mondi e basi elettorali nelle realtà locali.
Qual è il secondo messaggio?
È che amministrare bene è importante, ma non è sufficiente per il consenso, perché il consenso si fonda anche su una capacità di evocare visioni, interessi generali, una narrazione che va al di là del governo. Penso che questo valga soprattutto dove c’è un rapporto molto diretto tra politica e comunità. Quindi di rendita nazionale non si vive e in Trentino noi dovremmo saperlo, perché abbiamo costruito il centrosinistra quando a Roma governava il centrodestra. Il Movimento 5 Stelle è riuscito a evocare, penso a Torino, un’idea molto più accattivante della buona amministrazione. Per me questo voto è un piccolo allarme rosso per il centrosinistra autonomista trentino.
 
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Parla a livello provinciale o comunale di Trento?
Entrambi. Se prima di questo voto la situazione poteva essere di preoccupazione, ora direi che è di particolare preoccupazione. 
In Trentino il centrosinistra deve temere più i 5 Stelle o le liste civiche?
C’è una parte della domanda politica che si esprime attraverso il “grillismo”, ma non è detto che lo esprima solo il M5S. Alcune forme di liste civiche possono essere un altro modo attraverso il quale si esprime una domanda che non trova risposte nei partiti e nelle coalizioni. L’ambizione del centrosinistra in Trentino dovrebbe essere quella di essere noi strumento per dare risposta a questa richiesta di cambiamento, come abbiamo fatto in passato.
 
(Intervista completa sull'Adige in edicola)
 
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