Tessuti di griffe contraffatti, maxisequestro a Venezia

Circa duemila metri quadrati di tessuto contraffatto, pari a otto campi da tennis, recante i marchi Burberry, Gucci, Fendi e Louis Vuitton, sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando Provinciale di Venezia, nelle città di San Donà di Piave, Cazzago di Pianiga, Ceggia e nella città di Arezzo.

Con questi tessuti, che avrebbero fruttato al dettaglio circa 500mila euro, sarebbero stati riprodotti centinaia di capi d'abbigliamento d'alta moda o di elementi di arredo d'interni di lusso, rigorosamente contraffatti. Cinque i denunciati, tutti italiani titolari e legali rappresentanti dei cinque esercizi coinvolti nell'illecito quanto proficuo traffico. Le perquisizioni hanno permesso di individuare e scardinare l'intera filiera che distribuiva in tutta Italia tessuto contraffatto.

La particolare operazione ha avuto origine dalla quotidiana azione di controllo economico del territorio svolta dalla guardia di finanza veneziana. I militari hanno infatti notato che, nella vetrina di un esercizio nel centro di San Donà di Piave, insieme a tessuti regolari, venivano esposti tessuti probabilmente contraffatti, peraltro venduti ad un costo al metro quadro molto elevato.

Dopo alcuni mirati approfondimenti, effettuati anche in forma occulta, i sospetti si sono rivelati fondati, poiché i militari notavano esposti per la vendita, accanto a rotoli di tessuto originale, dei rotoli di tessuto contraffatto.

Dall'analisi dei documenti fiscali ed amministrativi e dalle interrogazioni effettuate nelle banche dati, è risultato che l'illegale distribuzione era opera di ditte gestite da cittadini italiani ubicate nelle province di Venezia e Padova, nonché nella città di Arezzo. I finanzieri sono così risaliti all'apice della filiera, mettendo la parola fine alla proficua commercializzazione del pregiato tessuto contraffatto.

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