Controllo dei confini Scontro britannico

Brexit, si infiamma la polemica sull’immigrazione

Si infiamma la polemica sull’immigrazione e il controllo dei confini nel dibattito della Brexit con uno scontro «fratricida» fra i ministri del governo conservatore di David Cameron. È il titolare del dicastero della Giustizia, Michael Gove, sempre in «tandem» con l’altro grande esponente euroscettico Boris Johnson, a lanciare l’allarme sicurezza accusando l’Ue di «esporre al rischio del terrorismo» la Gran Bretagna con le sue regole sulla libertà di movimento.

Gove ha ammesso la sua grande «frustrazione» come Guardasigilli per l’incapacità di negare l’ingresso nel Paese a chi ha precedenti penali e chi è sospettato di legami col terrorismo.

Gli replica il Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, conservatore come lui, ma schierato col premier Cameron contro il divorzio da Bruxelles, secondo cui le proposte del fronte anti-Ue in materia d’immigrazione, a partire dal restrittivo sistema a punti sul modello australiano, sono «impraticabili e irrealizzabili»: anche e soprattutto dal punto di vista economico.

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